Garlasco, avvocati di Andrea Sempio: “Il malore di Daniela Ferrari è frutto di un abuso”

"Avvocati di Andrea Sempio dichiarano che il malore di Daniela Ferrari è conseguenza di un abuso a Garlasco."
Garlasco, avvocati di Andrea Sempio affermano che il malore di Daniela Ferrari è conseguenza di un abuso, aprendo nuove prospettive nel caso

Il caso del delitto di Garlasco continua a suscitare vivaci discussioni e, a quasi vent’anni dall’evento, nuove rivelazioni scuotono l’opinione pubblica. Gli avvocati di Andrea Sempio, attualmente sotto indagine, sostengono con fermezza che il malore accusato da Daniela Ferrari, madre dell’indagato, sia il risultato di un abuso da parte delle forze dell’ordine. Questo episodio si è verificato durante un’interrogazione presso la stazione dei carabinieri di Milano, dove la donna, convocata come testimone, ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.

Gli avvocati di Andrea Sempio annunciano una battaglia legale

Il legale Massimo Lovati, insieme alla collega Angela Taccia, ha manifestato preoccupazione riguardo le modalità dell’interrogatorio tenutosi il 28 aprile. Nonostante Daniela Ferrari avesse scelto di non rispondere, i carabinieri avrebbero continuato a incalzarla, citando il nome di un ex vigile del fuoco, il che avrebbe scatenato in lei un attacco di panico. Lovati ha definito questo comportamento un chiaro abuso e ha promesso una ferma opposizione durante l’incidente probatorio previsto per il 16 maggio.

“Le sommarie informazioni testimoniali devono interrompersi quando la persona si avvale della facoltà di non rispondere”, ha ribadito Lovati in un’intervista a Il Giorno, sottolineando come l’ufficiale di polizia giudiziaria avrebbe dovuto chiudere il verbale in quel frangente. La difesa, pertanto, si prepara a contestare con determinazione le modalità di interrogatorio adottate dai carabinieri.

Il nome dell’ex vigile del fuoco

La questione legata al nome dell’ex vigile del fuoco ha attirato notevole attenzione mediatica. Il 2 maggio, è emerso che il nome menzionato durante l’interrogatorio fosse noto esclusivamente a Daniela Ferrari, mentre né Andrea né il marito ne erano a conoscenza. Questo individuo, secondo le informazioni disponibili, avrebbe avuto un contatto con la madre dell’indagato il 13 agosto 2007, giorno in cui Chiara Poggi fu tragicamente assassinata in via Pascoli a Garlasco.

In aggiunta, si apprende che il vigile del fuoco in questione era in servizio a Vigevano, non lontano dal parcheggio dove Andrea Sempio avrebbe ritirato un ticket che ha poi presentato come prova del suo alibi. La presenza di questo nome misterioso nel contesto dell’inchiesta ha riacceso l’attenzione su un caso già di per sé complesso e controverso.

Il delitto di Garlasco

Il delitto di Garlasco è un caso che ha dominato le cronache per ben 18 anni. Il 13 agosto 2007, Chiara Poggi, una giovane di 26 anni, venne brutalmente uccisa nella sua abitazione, mentre la sua famiglia si trovava in vacanza. L’omicidio portò all’arresto di Alberto Stasi, il fidanzato della vittima, che ha sempre dichiarato la sua estraneità ai fatti. Dopo una serie di processi, nel 2015 Stasi fu condannato a 16 anni di reclusione, ma la sua vicenda giuridica è stata segnata da due assoluzioni e altrettante condanne.

Oggi, nel 2025, la situazione si complica ulteriormente con l’iscrizione di Andrea Sempio nel registro degli indagati. La riapertura dell’inchiesta è stata disposta dalla Cassazione dopo che è stato rinvenuto il suo DNA sotto le unghie di Chiara Poggi. Sempio era già stato indagato nel 2017, ma era stato prosciolto. Le nuove evidenze hanno riacceso le speranze di una risoluzione definitiva per un caso che ha profondamente segnato la comunità di Garlasco e oltre.

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