Durante una cena tra cardinali, il nuovo Papa, Robert Francis Prevost, ha svelato il profondo significato dietro la scelta del suo nome pontificale, Leone XIV. Questo nome non è stato scelto a caso; rappresenta un chiaro omaggio al suo predecessore, Leone XIII, celebre per l’enciclica Rerum Novarum del 1891, un documento fondamentale che ha segnato un’epoca di attenzione verso i diritti dei poveri e degli emarginati. Un cardinale che ha avuto il privilegio di conoscere Prevost ha rivelato che il nuovo pontefice intende proseguire su questa strada.
La cena tra cardinali
Il cardinale Ladislav Nemet, arcivescovo di Belgrado, ha condiviso ai microfoni dell’emittente croata Hrt i dettagli di quanto accaduto durante la cena. Prevost ha chiarito la sua intenzione di dare priorità a temi cruciali come l’emarginazione, la giustizia sociale e la povertà. “Ho avuto l’onore di sedere a tavola con lui e altri cinque cardinali”, ha dichiarato Nemet. “Ha sottolineato che ci troviamo in una nuova rivoluzione: mentre ai tempi di Leone XIII si assisteva a una rivoluzione industriale, oggi viviamo una rivoluzione digitale”.
Nemet ha anche evidenziato come la digitalizzazione stia influenzando il mercato del lavoro, generando preoccupazioni simili a quelle del passato. “Oggi, come allora, ci sono problemi legati ai posti di lavoro, poiché la digitalizzazione riduce il numero di lavoratori necessari”, ha aggiunto. Inoltre, ha ricordato che Leone XIII, da giovane, frequentava una parrocchia a Roma guidata da padri agostiniani, proprio come Prevost, che è un agostiniano lui stesso.
La battuta su Leone XIV
Durante la stessa cena, non è mancato un momento di leggerezza. “Noi cardinali, scherzando, abbiamo trovato un’altra spiegazione per il nome scelto”, ha detto Nemet. “Fino ad ora avevamo Francesco, che parlava coi lupi. Adesso abbiamo Leone, che caccerà i lupi”. Questa battuta ha suscitato sorrisi e ha messo in evidenza un aspetto più giocoso della serata.
Leone XIV come Francesco
La conferma dell’indole e dell’orientamento di Prevost proviene anche da chi lo conosce meglio, il fratello maggiore John Prevost. Intervistato nella sua casa di New Lenox, a Chicago, John ha espresso la sua convinzione che Robert seguirà le orme di Papa Francesco. “Rob ha un’enorme sensibilità verso chi è emarginato, chi non ha voce”, ha dichiarato al New York Times. “Credo che vorrà continuare il lavoro di Papa Francesco, con cui ha instaurato un’amicizia sincera ancor prima di diventare vescovo”.
In questo contesto, la figura di Leone XIV si delinea come un pontefice che non solo guarda al passato, ma si prepara ad affrontare le sfide contemporanee con un approccio umano e compassionevole, in perfetta sintonia con il suo predecessore.
Alessandro Moretti