Un documentario sulla scuola Puecher: 50 studenti esplorano l’apprendimento senza insegnanti.

"Documentario sulla scuola Puecher: 50 studenti in un innovativo apprendimento senza insegnanti."
scopri il documentario che segue 50 studenti della scuola Puecher nel 2025, dove l'apprendimento avviene senza insegnanti, esplorando nuove modalità educative

Il documentario di Fabio Martina, intitolato Finescuola Mai, si presenta come un’opera audace che indaga il mondo dell’apprendimento attraverso gli occhi di una generazione di studenti. Questo progetto coinvolge un gruppo di 50 ragazzi della seconda media della scuola Puecher, parte dell’istituto Rinnovata Pizzigoni, e si è svolto durante l’estate del 2025. La pellicola avrà la sua anteprima al Balóss Milan Junior Film Festival, un evento dedicato al cinema per ragazzi.

Un esperimento sociale in classe

Per un mese e mezzo, i giovani protagonisti hanno trasformato la loro scuola in un set cinematografico, dando vita a un vero e proprio esperimento sociale. Sotto la direzione di Martina, i ragazzi hanno assunto il ruolo di attori, supportati da una troupe di professionisti nella realizzazione del film. “Ho iniziato scrivendo la prima traccia e poi l’ho condivisa con loro, adattandola insieme”, racconta il regista. Gestire un gruppo così numeroso di preadolescenti è stata una sfida, ma anche un’esperienza entusiasmante. “La generazione post-Covid è più irrequieta; ho distrutto otto megafoni cercando di attirare la loro attenzione. Ma una volta davanti alla camera, si sono trasformati in veri attori”, aggiunge Martina.

Un film che sfida le convenzioni scolastiche

Finescuola Mai non è solo un film ambientato nella scuola, ma una riflessione profonda sulla realtà educativa contemporanea. La trama ruota attorno a una scuola media in cui i professori sembrano essere scomparsi. I ragazzi, inizialmente entusiasti, si trovano a dover affrontare l’assenza di adulti di riferimento. “Entrano in aula come sempre, ma senza insegnanti. Iniziano a organizzarsi per continuare a studiare argomenti come ecologia e sessualità, ma si ritrovano a riproporre dinamiche tradizionali”, spiega Martina. Alcuni studenti, però, si distaccano dal gruppo, convinti che la scuola debba essere anche un luogo di divertimento, quasi come in un moderno Il Signore delle Mosche.

La scuola come luogo di appartenenza

Un aspetto interessante del film è la rappresentazione della scuola come un luogo di identità e appartenenza. Nonostante l’assenza di insegnanti, i ragazzi non abbandonano l’istituto. “La scuola è vista come un rifugio, un posto dove costruire amicizie”, afferma Martina. “Quando si rendono conto che non ci sono adulti, iniziano a sentirsi sia galvanizzati che disorientati. Non vogliono lasciare un luogo che li protegge e che rappresenta una parte fondamentale della loro vita”.

Distribuzione e riflessioni sul futuro

Per quanto riguarda la distribuzione del film, Martina ha in programma di presentarlo a vari festival, incluso il Balóss, che fa parte di una rete internazionale dedicata al cinema per ragazzi. “Vogliamo anche cercare di portarlo nelle scuole, perché solleva questioni importanti. Anche i docenti della Puecher si sono sentiti coinvolti nelle riflessioni che il film propone riguardo al ruolo degli adulti nell’educazione”, conclude il regista.

Finescuola Mai si preannuncia come un’opera che non solo intrattiene, ma invita anche a una profonda riflessione sul sistema educativo e sul futuro delle nuove generazioni.

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