I genitori di Giulia Tramontano apparecchiano ancora per lei: “Vogliamo onorare la sua memoria”

"Genitori di Giulia Tramontano apparecchiano per onorare la sua memoria"
I genitori di Giulia Tramontano continuano a onorare la sua memoria apparecchiando la tavola in suo ricordo

A quasi due anni dal tragico femminicidio di Giulia Tramontano, il dolore della sua famiglia rimane incolmabile. Chiara, la sorella minore, ha rivelato in un’intervista come ogni giorno sia una battaglia per mantenere viva la memoria di Giulia. I genitori, a casa, continuano a apparecchiare per cinque, riservando un posto vuoto per la loro amata figlia, un gesto che simboleggia resistenza e amore.

La memoria di Giulia Tramontano nel dolore dei suoi cari

Non vogliamo dimenticare”, dichiara Chiara, che ora risiede in Olanda ma torna a Napoli ogni volta che può. Ogni visita è segnata da un rituale carico di tristezza: il posto di Giulia rimane sempre vuoto a tavola, tra Chiara e il fratello. Questo gesto, sebbene doloroso, è diventato un simbolo della loro determinazione a non far svanire il ricordo di Giulia.

Riflettendo su quei giorni terribili, Chiara esprime un profondo senso di colpa: “Se mi fermo a pensare, è un tormento. Se rido, mi sembra di tradirla”. La sua vita è un continuo bilanciamento tra il desiderio di vivere e il peso della perdita. La famiglia ha trovato nel dolore un modo per onorare Giulia, mantenendo viva la sua presenza anche nei momenti più quotidiani.

Un libro per Giulia

Per elaborare il lutto e raccontare la vita di Giulia, Chiara ha pubblicato un libro intitolato *Non smetterò mai di cercarti* (Cairo Editore). In queste pagine, Chiara descrive Giulia come una giovane donna sensibile, altruista e determinata, desiderosa di costruire una famiglia, anche da sola se necessario. Nonostante le difficoltà, Giulia aveva scelto di rimanere a Milano, affrontando le sfide senza mai chiedere aiuto.

Il libro rappresenta anche un percorso di perdono: “L’unico perdono che concederò è a me stessa”, confida Chiara, ricordando come il loro ultimo mese insieme fosse stato segnato da un litigio. Giulia, nonostante i consigli della sorella riguardo a una relazione tossica, aveva deciso di dare una seconda chance al suo compagno, accettando un viaggio a Ibiza che si sarebbe rivelato fatale.

Giustizia, dolore e una nipote chiamata Giulia

Il processo per l’omicidio di Giulia si è concluso il 25 novembre 2024, con la condanna all’ergastolo per Alessandro Impagnatiello. Tuttavia, il dolore della famiglia è rimasto intatto. Chiara ricorda il ritorno da Milano, un viaggio che ha portato via la sorella: “Siamo tornati senza di lei, proprio come eravamo andati”.

La presenza dell’assassino durante le udienze ha rappresentato una ferita ulteriore per la famiglia: “Ci siamo sfiorati, l’ho guardato, ma lui ha tenuto gli occhi bassi”. Nonostante tutto, un raggio di speranza è arrivato con la nascita di Giulia, la figlia del fratello. Chiara non esclude la possibilità di tornare in Italia, affermando: “So cos’è la felicità perché l’ho persa. Da mia sorella ho imparato a essere più umana. Oggi sono al 60% me stessa, al 40% Giulia”.

La storia di Giulia Tramontano continua a vivere attraverso il ricordo dei suoi cari, un monito contro la violenza di genere e un invito a non dimenticare mai le vittime di femminicidio.

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