Un inquietante borsone pesante e una giovane donna in preda al panico sono solo alcuni degli elementi emersi dal racconto di un testimone che ha rivelato dettagli sul caso di Garlasco durante un’intervista con Le Iene. Il testimone, che ha scelto di mantenere l’anonimato, ha condiviso la sua esperienza, derivante da una conversazione con una donna in ospedale, la quale aveva assistito a eventi significativi il giorno dell’omicidio di Chiara Poggi.
Proveniente da Tromello, la donna ha dichiarato di aver visto Stefania Cappa, cugina della vittima, entrare nell’abitazione della nonna materna con un borsone, apparendo visibilmente agitata. Questo racconto sarà al centro di un servizio che andrà in onda martedì 20 maggio su Italia 1, alle 21:15, anticipato da TgCom24. Il servizio, curato da Alessandro De Giuseppe e Riccardo Festinese, promette di rivelare dettagli inediti su un caso che ha scosso profondamente l’Italia.
L’esclusiva a Le Iene
Il testimone ha rivelato di aver annotato tutto su un taccuino, esprimendo rammarico per il disinteresse mostrato nei suoi confronti dopo il delitto. La testimonianza della donna di Tromello, purtroppo deceduta, è considerata cruciale per comprendere meglio gli eventi di quel giorno. È interessante notare che gli inquirenti avevano già rinvenuto oggetti nel canale dietro l’abitazione della nonna delle gemelle Cappa, rendendo il racconto ancora più inquietante.
La puntata di Le Iene non solo presenta la testimonianza di questo testimone, ma offre anche uno spaccato su come le informazioni possano emergere anche a distanza di anni da un crimine. La donna che ha parlato con il testimone era già anziana nel 2007, e la sua morte ha lasciato un vuoto nella ricerca della verità.
Il testimone parla di Stefania Cappa
Entrando nei dettagli, il testimone ha spiegato che il giorno dell’omicidio, la presenza di Stefania Cappa nell’abitazione della nonna ha catturato la sua attenzione, poiché le due sorelle non si erano mai viste in quella zona. “Stefania era nel panico”, ha dichiarato, aggiungendo di aver udito un rumore strano, come se qualcosa venisse gettato in un fosso. Queste informazioni, sebbene indirette, potrebbero rivelarsi fondamentali per il caso.
Non è la prima volta che Stefania Cappa viene menzionata in relazione a questo delitto. Nel 2007, un operaio di nome Marco Muschitta affermò di averla vista in bicicletta mentre si allontanava da via Pascoli, ma successivamente ritrattò la sua testimonianza. Muschitta aveva anche parlato di uno strumento da camino che la ragazza avrebbe tenuto in mano, ma il nuovo testimone ha chiarito di non aver mai menzionato un attizzatoio da camino.
Perché parlare dopo 18 anni?
Una domanda sorge spontanea: perché questo testimone ha deciso di parlare solo ora, dopo quasi due decenni? La risposta potrebbe risiedere nel fatto che ha conservato le sue memorie in un taccuino, sperando che un giorno qualcuno potesse ascoltarlo. Ha sottolineato che, dopo l’omicidio, nessuno sembrava disposto a prestare attenzione alla sua storia, lasciandolo in un limbo di silenzio.
Questa nuova testimonianza riaccende i riflettori su un caso che ha segnato profondamente la comunità di Garlasco e ha sollevato molte domande senza risposta. Con la morte della donna che ha fornito le informazioni iniziali, il testimone si sente ora in dovere di far sentire la sua voce, sperando che le sue parole possano contribuire a far luce su una vicenda che continua a suscitare inquietudine e curiosità.