“Martone racconta Goliarda Sapienza: un viaggio tra creatività e libertà in carcere”

"Martone esplora la vita e l'opera di Goliarda Sapienza, evidenziando il suo percorso di creatività e libertà durante la detenzione."
"Scopri il racconto di Martone su Goliarda Sapienza, un'esplorazione della creatività e della libertà vissuta in carcere nel 2025."

Il festival di Cannes e il film Fuori

Il Festival di Cannes, già al centro dell’attenzione per l’acquisizione della serie “L’arte della gioia” di Valeria Golino, ha presentato in concorso il film Fuori, diretto dal talentuoso Mario Martone. Questa pellicola si concentra sul periodo di detenzione della scrittrice Goliarda Sapienza, con la Golino nel ruolo principale. Le interpretazioni di Elodie e Matilda De Angelis sono state accolte come vere e proprie rivelazioni.

Goliarda sapienza: una voce controverso della letteratura

Goliarda Sapienza, figura affascinante e controversa, è spesso considerata una gloria della letteratura francese, tanto che i lettori d’Oltralpe la rivendicano come una delle loro. Questo riconoscimento non è infondato, poiché nel 2005 il suo capolavoro, L’arte della gioia, ha ottenuto un grande successo, portando alla sua pubblicazione italiana da parte di Einaudi.

Quest’anno, il festival ha fatto di tutto per ottenere la serie di Golino e ha accolto Fuori, l’unico film italiano in concorso. La pellicola si basa su due opere meno conosciute di Sapienza, L’università di Rebibbia e La certezza del dubbio, con la Golino che incarna perfettamente la complessità del personaggio.

Il legame di Martone con Sapienza

Martone nutre un profondo affetto per Sapienza, un legame che risale a prima della sua opera teatrale del 2022, scritta da Ippolita di Majo. Questo testo affrontava la difficile esperienza di Sapienza con la terapia psichiatrica, un periodo segnato da sette elettroshock. Insieme a Di Majo, Martone ha sceneggiato Fuori, che debutterà nelle sale il 22 maggio, distribuito da 01 Distribution.

Un momento cruciale nella vita di Sapienza

L’ottobre del 1980 segna un momento cruciale per Goliarda Sapienza, che si ritrova tra le mura di Rebibbia per un breve periodo di detenzione, accusata di furto di gioielli. Questa esperienza influenzerà profondamente la sua scrittura e la sua coscienza. Sapienza ha descritto la prigione come un luogo di riscoperta dei valori fondamentali, come l’amicizia e la solidarietà, affermando che ha “ripulito” il suo linguaggio, rendendolo più diretto.

La detenzione non è stata solo una punizione, ma un’esperienza cercata, sia a livello umano che politico. A 56 anni, Sapienza si trovava in una fase difficile della sua vita, disoccupata e in crisi, guadagnando poco come correttrice di bozze e affrontando la minaccia di sfratto dal suo appartamento nei Parioli.

Un biopic su una scrittice libera

Martone ha da tempo in mente di realizzare un biopic su questa scrittrice anarchica e libera, instaurando un legame speciale con Golino. Raccontando un’estate nella Roma degli anni ’80, il regista ha voluto esplorare la vita di Sapienza tra prigione e amicizie, in un contesto in cui nulla sembrava dover accadere, ma dove tutto era possibile.

Le amiche di Sapienza nel film, interpretate da Matilda De Angelis e Elodie, sono descritte come sorprendenti. La relazione tra Goliarda e queste donne è intensa e profonda, caratterizzata da momenti di condivisione e libertà. Martone ha creato scene che mescolano realtà e immaginazione, come una confessione in una profumeria che rivela segreti inaspettati.

Le sfide tecniche e l’atmosfera degli anni ’80

Il regista ha affrontato sfide tecniche nel girare il film, cercando di catturare l’essenza della protagonista e l’atmosfera di quel periodo. La Roma razionalista diventa un elemento narrativo fondamentale, con Martone che esplora i luoghi significativi per Sapienza, come i Parioli e la stazione Termini, dove ha voluto girare il finale.

In Fuori, Martone riesce a intercettare l’atmosfera politica degli anni ’80, senza però esplicitarla direttamente. La sua visione di quel periodo va oltre la semplice etichetta degli “Anni di Piombo”, abbracciando anche un’epoca di grande utopia e libertà. Goliarda Sapienza, con la sua vita e le sue opere, incarna perfettamente le contraddizioni di quel tempo, e il personaggio di Roberta nel film serve a rivelare queste tensioni.

Il conflitto interiore di Goliarda Sapienza

Roberta, interpretata da Matilda, diventa una figura chiave, capace di orchestrare piani per liberare le amiche dal carcere, mentre Goliarda-Valeria le confida le motivazioni dietro il suo furto. “L’ho fatto per rabbia, per provocazione”, spiega Sapienza, rivelando il suo conflitto interiore e la sua lotta contro l’ingiustizia sociale.

In questo viaggio tra creatività e libertà, Martone riesce a dare vita a una storia che non è solo un racconto di vita, ma un’esplorazione profonda dell’animo umano e delle sue contraddizioni.

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