Il nuovo film di Guido Chiesa, intitolato “Per amore di una donna”, si presenta come un’opera che indaga le intricate dinamiche delle relazioni umane e i segreti che si intrecciano tra passato e presente . Sotto la direzione di Oscar Iarussi , il progetto è il risultato della sinergia tra Chiesa e Nicoletta Micheli , con la produzione di Iginio Straffi e Alessandro Usai per Colorado Film , e Marta Donzelli e Gregorio Paonessa per Vivo Film , supportati da Rai Cinema e dal Ministero della Cultura italiano. Il cast vanta nomi di spicco come Mili Avital , Ana Ularu , Ori Pfeffer e Alban Ukaj , con la partecipazione di Menashe Noy e Moni Moshonov .
Un viaggio nel tempo
La trama si sviluppa su due linee temporali : gli anni Settanta e gli anni Trenta . La protagonista, Esther , è una donna americana di quarant’anni che, dopo la scomparsa della madre, scopre una lettera misteriosa . Questa scoperta la conduce in un viaggio in Israele , dove dovrà cercare Yehudit , una figura del passato che custodisce un segreto fondamentale per la sua esistenza. A sostenerla in questa avventura c’è Zayde , un professore con un passato complesso. La narrazione si sposta poi negli anni Trenta , in un villaggio di coloni, dove Yehudit entra nella vita di Moshe , un contadino vedovo, e di altri due uomini: il sognatore Yaakov e il commerciante Globerman . La storia si sviluppa attraverso un intreccio di eventi che evidenziano le connessioni tra i due periodi storici .
Un mistero femminile
Guido Chiesa definisce il film come un’opera attorno a un mistero che coinvolge due donne, unite da un “filo invisibile”. Yehudit , cresciuta in un contesto rurale negli anni Trenta , porta con sé una storia d’amore complessa , mentre Esther , con la sua vita disordinata e relazioni familiari complicate , rappresenta un netto contrasto. La narrazione trae ispirazione dal romanzo “The Loves Of Judith” di Meir Shalev , un autore di rilievo nella letteratura israeliana del Novecento. Chiesa sottolinea come l’indagine di Esther , sebbene frutto della sua immaginazione, rifletta una prospettiva italiana su temi universali che trascendono le differenze culturali.
Temi universali e riflessioni
Chiesa continua a esplorare come, nonostante le distanze temporali e culturali, la storia di Esther e Yehudit affronti questioni di amore , verità e identità . “Le grandi storie toccano temi universali”, afferma il regista, “e ci portano a riflettere su quanto sia fondamentale scoprire la verità della propria storia”. Attraverso il viaggio di Esther e Zayde , il film invita a considerare l’importanza dell’ empatia e della comprensione reciproca , anche nei momenti più bui della storia. “Non è un film politico”, chiarisce Chiesa , “ma il suo messaggio può avere un forte valore politico, poiché mostra come, anche in tempi difficili, l’ amore e la vita continuano a fiorire”.
In un’epoca in cui le divisioni sembrano amplificarsi, “Per amore di una donna” si propone come un’opera che invita a riflettere sul nostro comune destino, sottolineando che l’ amore è ciò che ci unisce, al di là delle differenze.