"Immagine di Call of Duty: Black Ops 7 con avviso su requisiti di sistema Secure Boot e TPM 2.0 per Windows."
"Call of Duty: Black Ops 7 richiede Secure Boot e TPM 2.0 su Windows per garantire la sicurezza del gioco nel 2025."

Call of Duty: Black Ops 7 richiederà Secure Boot e TPM 2.0 su Windows per giocare

La competizione tra i titoli di punta nel genere degli sparatutto militari si fa sempre più accesa, con Call of Duty: Black Ops 7 pronto a sfidare Battlefield 6. Recentemente, Activision ha annunciato che il nuovo capitolo della famosa saga richiederà l’uso di Windows Secure Boot e di un chip TPM 2.0 per poter essere giocato. Questa decisione, che segue le orme del suo diretto concorrente, rappresenta un passo importante nella lotta contro le sempre più sofisticate pratiche di cheating.

Nuove misure di sicurezza

Le nuove misure di sicurezza introdotte da Activision non sono solo una reazione alle minacce attuali, ma mirano anche a stabilire un nuovo standard nel settore. A partire da agosto 2025, in concomitanza con il lancio della nuova Stagione 5 di Call of Duty: Black Ops 6, i giocatori avranno l’opportunità di partecipare a una fase di test in cui l’attivazione di Secure Boot e TPM 2.0 sarà facoltativa per chi possiede hardware compatibile. Durante questo periodo, i giocatori riceveranno messaggi che li inviteranno ad abilitare queste funzionalità di sicurezza, con l’intento di identificare e risolvere eventuali problemi tecnici prima del lancio ufficiale di Black Ops 7.

Implicazioni per la community

Tuttavia, questa scelta ha sollevato preoccupazioni tra i fan. L’introduzione di tali requisiti rende Black Ops 7 e Battlefield 6 esclusivi per gli utenti di Windows, escludendo temporaneamente una parte crescente della community che gioca su piattaforme Linux, come la nota Steam Deck. Questa situazione potrebbe limitare l’accesso a un numero significativo di giocatori, sollevando interrogativi sulla direzione futura delle piattaforme di gioco.

Inoltre, Activision ha comunicato che il multiplayer classificato non sarà accessibile a coloro che giocheranno a Black Ops 7 attraverso i periodi di prova gratuiti del PC Game Pass. Questa restrizione sembra essere una strategia per prevenire pratiche scorrette, come il “boosting”, che possono compromettere l’integrità del gioco.

Un nuovo standard nel settore

Nonostante le critiche, l’adozione di tecnologie come Secure Boot e TPM 2.0 potrebbe segnare un cambiamento significativo nel modo in cui i giochi online vengono protetti. Anche se non sono infallibili e hanno mostrato vulnerabilità in passato, la loro implementazione da parte dei principali publisher del settore è un chiaro segnale: la lotta contro i cheater è diventata una priorità assoluta. Questo approccio rappresenta un compromesso tra la necessità di un ambiente di gioco equo e la richiesta di maggiore accessibilità multipiattaforma, un tema sempre più rilevante nel panorama videoludico.

Con il lancio di Call of Duty: Black Ops 7 previsto per la fine del 2025, la community attende con ansia di scoprire come queste nuove misure influenzeranno l’esperienza di gioco e la competitività nel mondo degli sparatutto.