Autovelox in Italia: Un Tema Controverso
Il dibattito sugli autovelox in Italia continua a infiammarsi, soprattutto a seguito della questione dell’omologazione, che ha reso molte sanzioni praticamente inefficaci. Questo scenario ha generato un incremento dei ricorsi, ma le cose non sembrano migliorare, nonostante le promesse del Governo. A complicare ulteriormente la situazione, un recente decreto sulle infrastrutture ha imposto a Comuni, Province e Regioni di censire e comunicare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tutti i dispositivi autovelox presenti nei loro territori. L’intento è di realizzare una mappa degli autovelox in Italia, un’iniziativa di trasparenza che il Ministero ha deciso di portare avanti. Ma a che punto siamo? Questa domanda è stata posta al ministro Matteo Salvini durante un recente question time al Senato.
La mappa sta arrivando: scadenza di ottobre
Il censimento degli autovelox è attualmente in fase di svolgimento e c’è tempo fino ad ottobre per inviare i dati necessari. Ma cosa accadrà se le informazioni non verranno comunicate? Una volta scaduti i termini, gli autovelox non censiti dovranno essere spenti. Il ministro Salvini ha chiarito la questione, evidenziando l’importanza di questa iniziativa.
“Abbiamo deciso di richiedere una mappatura degli autovelox in Italia, cosa che incredibilmente ad oggi non esiste. Per questo, ad agosto, abbiamo avviato un’operazione di trasparenza istituendo una piattaforma telematica per la raccolta dei dati relativi agli autovelox da parte di tutti gli enti locali. Questi ultimi avranno tempo fino a ottobre per registrare i dispositivi presenti sul proprio territorio. In assenza di tale comunicazione, gli autovelox non registrati non potranno più essere utilizzati per accertare violazioni al Codice della Strada. L’obiettivo è chiaro: tutelare la sicurezza e il diritto al lavoro di milioni di italiani, che devono essere informati su come vengono protetti sulle strade. Questa non è una battaglia politica, ma di civiltà”, ha dichiarato Salvini.
Riusciranno gli enti a rispettare la scadenza? Lo scopriremo a breve. Nel frattempo, il ministro sta esortando le amministrazioni a comunicare i dati. Solo un mese fa, il Codacons aveva lanciato un allerta riguardo a questa iniziativa, esprimendo preoccupazione per possibili ritardi che potrebbero rendere ancora più caotica la gestione degli autovelox, specialmente in un momento in cui il problema dell’omologazione dei dispositivi di rilevamento della velocità è ancora irrisolto. Questa questione si trascina da aprile 2024, quando la Cassazione ha stabilito la nullità delle multe elevate da apparecchi approvati ma non omologati.