La battaglia contro l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro si fa più serrata in Italia, grazie all’introduzione di un piano di controlli potenziati sui libretti postali. L’Agenzia delle Entrate ha deciso di intensificare l’attenzione su questi strumenti di risparmio, molto apprezzati dagli italiani e garantiti dallo Stato tramite la Cassa Depositi e Prestiti. Questi libretti, in uso dal 1876, sono scelti da milioni di cittadini per la loro sicurezza e facilità d’uso.
Controlli automatici sui libretti postali
A partire dal 2025, le verifiche scattano automaticamente quando la giacenza media annua supera i 5.000 euro. Sebbene questa soglia possa sembrare modesta, è cruciale per identificare tempestivamente operazioni sospette. L’Agenzia delle Entrate ha stabilito che, superata questa cifra, sarà necessario approfondire i movimenti e la provenienza dei depositi. L’intento è quello di garantire coerenza tra le somme depositate e il profilo reddituale del titolare, prevenendo frodi e irregolarità.
Le nuove disposizioni riguardano non solo i depositi, ma anche i prelievi, in particolare quelli frequenti o superiori a 1.000 euro, considerati segnali d’allerta nelle attività di controllo. Pertanto, i titolari di libretti postali dovranno prestare maggiore attenzione nella gestione delle loro finanze. È consigliabile conservare ricevute, estratti conto e qualsiasi documento che possa giustificare la provenienza e la destinazione dei fondi, per evitare contestazioni future.
Collaborazione tra Poste Italiane e Agenzia delle Entrate
Poste Italiane, sotto la direzione del Presidente Silvia Maria Rovere e dell’Amministratore Delegato Matteo Del Fante, ha già avviato misure per facilitare lo scambio di dati con l’Agenzia delle Entrate. Questo scambio di informazioni è essenziale per garantire un flusso tempestivo e sicuro, supportando così le verifiche fiscali. Nel primo semestre del 2025, l’azienda ha registrato ricavi per 12,6 miliardi di euro e un utile netto di 2,01 miliardi, consolidando la sua posizione come la più grande piattaforma integrata di servizi in Italia, con oltre 12.700 uffici postali e 121.000 dipendenti.
La capillarità di Poste Italiane e la fiducia costruita con milioni di clienti la rendono un attore chiave nella lotta all’evasione fiscale e nell’aumento della trasparenza finanziaria. Questo rafforzamento dei controlli sui libretti postali si inserisce in un contesto legislativo che ha visto, negli ultimi anni, un’intensificazione degli strumenti di monitoraggio fiscale.
Un quadro normativo in evoluzione
Il nuovo regime di controlli è parte di un approccio più ampio da parte dell’Agenzia delle Entrate, che ha implementato strumenti come il “risparmiometro”, capace di analizzare i depositi e le spese dei contribuenti. Inoltre, l’agenzia utilizza un sistema digitale avanzato per identificare anomalie anche nei flussi finanziari che in passato erano considerati meno tracciabili. Questo approccio integrato mira a garantire una maggiore trasparenza e a combattere in modo più efficace l’evasione fiscale, un tema di rilevante importanza per l’economia italiana.
Con queste nuove misure, il panorama dei libretti postali in Italia sta cambiando, e i titolari dovranno adattarsi a una maggiore vigilanza e a una gestione più attenta delle loro finanze.