A Gallarate si svolge il summit sulla rimigrazione con esponenti dell’estrema destra europea

"Summit sulla rimigrazione a Gallarate con esponenti dell'estrema destra europea"
summit sulla rimigrazione a Gallarate: esponenti dell'estrema destra europea discutono politiche e strategie nel 2025

La cittadina di Gallarate, ubicata nella provincia di Varese, è stata il palcoscenico del controverso Remigration Summit, un incontro internazionale che ha visto la partecipazione di figure di spicco dell’estrema destra europea. Svoltosi il 17 maggio 2025, l’evento ha generato un acceso dibattito, attirando circa 400 partecipanti da diverse nazioni, tra cui Inghilterra, Polonia, Olanda, Austria e Francia. Il summit è iniziato alle 9:00, con un anticipo rispetto all’orario programmato, e i dettagli sono stati rivelati ai partecipanti solo poche ore prima, mantenendo un’atmosfera di segretezza fino all’ultimo momento.

Perché il remigration summit a Gallarate

La scelta di Gallarate come sede per il summit non è stata casuale. La città ha accolto importanti esponenti dei movimenti identitari e della destra radicale, tra cui Martin Sellner, leader del Movimento Identitario austriaco, e Lena Kotre dell’AfD tedesca. L’obiettivo principale della manifestazione era la promozione della remigrazione forzata, un concetto che prevede il rimpatrio di immigrati, anche regolari o naturalizzati, nei loro paesi d’origine. Questo tema ha alimentato un acceso dibattito, con misure di sicurezza adottate per prevenire eventuali manifestazioni ostili.

Vannacci in video al remigration summit a Gallarate

Un momento di particolare rilievo del summit è stato il messaggio video del generale Roberto Vannacci, eurodeputato della Lega e recentemente nominato vicesegretario del partito. Nel suo intervento, Vannacci ha definito la remigrazione una “battaglia di civiltà”, sottolineando che non si tratta di un semplice slogan, ma di una necessità per ripristinare l’ordine e la sovranità degli Stati. Ha criticato aspramente la sinistra, accusandola di promuovere un’accoglienza indiscriminata e di ignorare gli interessi nazionali.

Che cos’è la remigrazione

Il concetto di remigrazione è diventato un elemento centrale per l’estrema destra, proponendo il rimpatrio forzato di immigrati, inclusi quelli regolari e naturalizzati. Questa idea è spesso legata alla teoria della grande sostituzione etnica, secondo cui le élite occidentali starebbero favorendo l’ingresso di masse migranti per alterare l’identità culturale e demografica dell’Europa. Negli ultimi anni, il termine ha acquisito popolarità in vari paesi, con sostenitori come Herbert Kickl in Austria e il partito di Matteo Salvini in Italia, fino a essere menzionato da Donald Trump durante la sua campagna elettorale per le presidenziali del 2024.

Tensioni e proteste a Gallarate

Durante lo svolgimento del summit, il Partito Democratico e altre forze del centro-sinistra hanno organizzato un flash mob in piazza Libertà, con circa 200 partecipanti che hanno protestato contro l’evento, definendolo vergognoso. Il senatore Alessandro Alfieri ha criticato l’uso di uno spazio pubblico per un incontro considerato xenofobo e razzista, mentre il consigliere regionale Samuele Astuti ha denunciato la manifestazione come una macchia per la Lombardia. Anche Angelo Bonelli ha preso parte a un presidio a Milano, sostenendo che l’evento violasse la legge Mancino contro la propaganda razzista.

La risposta di Piantedosi

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha commentato la situazione da Napoli, affermando che in democrazia non si deve temere il confronto con idee forti e controverse. Ha sottolineato il suo dovere di garantire la libertà di espressione, a meno che non si tratti di pensieri lesivi della giuridicità altrui. Il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, ha difeso la scelta di ospitare il summit, auspicando che le manifestazioni si svolgessero in modo civile. Anche Matteo Salvini ha espresso il suo sostegno, affermando che non si dovrebbe vietare il libero pensiero di qualcuno, sottolineando che non siamo in un regime totalitario.

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