Un’indagine recente ha lanciato un allerta riguardo alle acque minerali in bottiglia presenti nei supermercati italiani. Secondo un’analisi condotta dal settimanale Il Salvagente, quasi tutte le marche testate mostrano tracce di pesticidi, un dato che desta preoccupazione in un paese dove l’acqua minerale è storicamente vista come un simbolo di purezza.
Analisi delle acque minerali italiane
L’Italia è tra i maggiori consumatori di acqua minerale nel mondo, con un consumo medio di circa 252 litri pro capite all’anno. Questo posiziona il nostro paese al secondo posto a livello globale, dopo il Messico, e al primo in Europa. Nel 2023, sono stati imbottigliati oltre 16 miliardi di litri, registrando un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente, segno evidente della crescente domanda di questo prodotto.
L’indagine ha esaminato 18 marchi noti, tra cui Panna, Levissima, Sant’Anna, Rocchetta, Saguaro (Lidl), Ferrarelle, San Benedetto, Lete ed Evian. I risultati sono stati preoccupanti: ben 14 su 18 campioni, pari al 77,7%, contenevano tracce di pesticidi. Anche se tutti i campioni rientrano nei limiti di legge (0,1 microgrammi per litro per pesticida singolo e 0,5 microgrammi per la somma totale), la presenza di questi residui chimici indica un inquinamento ambientale diffuso.
Tra le sostanze chimiche rilevate figurano composti considerati interferenti endocrini, come il Propiconazole e il Cypermethrins, che potrebbero avere effetti negativi sulla fertilità. Inoltre, alcuni fitofarmaci possono trasformarsi in elementi cancerogeni, come il Biphenyl. In particolare, otto campioni hanno mostrato la presenza di almeno tre diversi tipi di pesticidi, suggerendo una contaminazione multipla.
Nonostante il quadro allarmante, quattro marchi si sono distinti per la loro purezza: Acqua Panna naturale, San Benedetto Ecogreen naturale, Evian naturale in vetro e Fonte Essenziale naturale. Questi prodotti rappresentano le opzioni più sicure per i consumatori attenti a evitare contaminazioni chimiche.
Cause dell’inquinamento e monitoraggio inadeguato
Una questione cruciale è come sostanze chimiche come i pesticidi riescano a infiltrarsi in fonti minerali tradizionalmente considerate incontaminate. Gli esperti indicano che l’uso intensivo di prodotti chimici in agricoltura è una delle principali cause, poiché queste sostanze si diffondono nell’ambiente e contaminano anche le falde acquifere da cui si attinge l’acqua minerale.
Inoltre, il sistema di monitoraggio delle acque minerali risulta spesso inadeguato. Le Agenzie regionali di protezione ambientale forniscono ai produttori un elenco limitato di sostanze da controllare, focalizzandosi solo su quelle ritenute più pericolose o probabili. Di conseguenza, molte altre molecole chimiche potenzialmente presenti non vengono né rilevate né monitorate regolarmente.
È importante sottolineare che i produttori di acqua minerale non sempre sono a conoscenza delle contaminazioni. Gli stabilimenti, pur seguendo rigorosi protocolli di controllo, non possono garantire l’assenza totale di pesticidi, a causa della complessità della filiera e della diffusione dell’inquinamento ambientale.
In questo contesto, la consapevolezza dei consumatori diventa fondamentale. Scegliere marchi che garantiscono l’assenza di pesticidi potrebbe rappresentare un passo significativo verso una maggiore sicurezza alimentare e una salute migliore per tutti.