Riscoprire un capolavoro al Far East Film Festival
Il Far East Film Festival di Udine rappresenta un’opportunità unica per rivivere il primo audace lavoro di Bong Joon-ho, il film Barking dogs never bite, realizzato nel 2000. Questa pellicola, presentata in una versione restaurata dal negativo originale in 35mm grazie al Korea Film Archive, è un must per gli appassionati di cinema. È fondamentale notare che, come sottolineato nel film stesso, nessun animale ha subito maltrattamenti durante le riprese, un aspetto che evidenzia la sensibilità di Bong verso il tema della crudeltà.
Una narrazione grottesca e provocatoria
Nel suo film d’esordio, il regista coreano affronta una crudeltà grottesca e beffarda, raccontando la storia di Yoon-joo, un professore frustrato interpretato da Lee Sung-Jae, che vive in un condominio affollato e deve sopportare l’irritante abbaiare di tre cagnolini. Già in questo contesto iniziano a emergere le dinamiche classiste e le gerarchie sociali che Bong esplorerà in modo più profondo nel suo acclamato Parasite. In preda alla frustrazione, Yoon-joo tenta di liberarsi del fastidioso cane, intraprendendo azioni sempre più estreme, dal tentativo di gettarlo dal tetto a quello di impiccarlo nei bui scantinati del palazzo.
Un confronto con la coscienza
La trama si complica ulteriormente quando una bambina, in lacrime, affigge un manifesto per la scomparsa del cane, costringendo Yoon-joo a confrontarsi con la propria coscienza. La crudeltà verso gli animali emerge come un tema centrale del film, che si sviluppa in un gioco al massacro, dove i cani diventano vittime delle meschinità umane. Bong, noto per il suo approccio provocatorio, riesce a veicolare un messaggio potente e disturbante, portando alla luce un tema spesso trascurato.
Un omaggio alla letteratura
Barking dogs never bite è anche un omaggio metaforico a un racconto del 1872, A Dog of Flanders, molto amato in Corea. Con il suo stile dirompente e innovativo, Bong cattura l’attenzione del pubblico, mescolando elementi di critica sociale e un approccio visivo audace. La sua abilità nel ritrarre le dinamiche classiste della società moderna è palpabile, invitando gli spettatori a riflettere su questioni più ampie.
Il festival e i suoi riconoscimenti
La 27esima edizione del Far East Film Festival continua fino al 2 maggio, presentando una vasta gamma di film ed eventi. Tra i riconoscimenti, spicca il Gelso d’Oro alla Carriera assegnato a Tsui Hark, un maestro del cinema di Hong Kong che ha rivoluzionato il genere wuxia. A 75 anni, Tsui continua a sorprendere il pubblico con opere come Legends of the Condor Heroes: The Gallants. Durante il festival, sarà possibile anche assistere al restauro di Shanghai Blues, un altro capolavoro del regista. Gli appassionati di cinema non possono lasciarsi sfuggire questa celebrazione del cinema asiatico.