Il Brescia ha ricevuto un colpo devastante: la sua retrocessione in Serie C è stata ufficialmente confermata a causa di una penalizzazione di 8 punti, di cui 4 da detrarre nella stagione in corso e altri 4 nel prossimo campionato. La decisione della FIGC ha sollevato un acceso dibattito, con il presidente del club, Massimo Cellino, che ha definito questa situazione una vera e propria ingiustizia. “Mi hanno ammazzato”, ha affermato, manifestando il suo profondo disappunto e la sensazione di essere stato vittima di una truffa orchestrata da forze esterne.
Il Brescia e la penalizzazione
La decisione della FIGC è il frutto di un’inchiesta sull’uso di crediti d’imposta, legati a Irpef e Inps, ritenuti non validi. Questi crediti, acquistati tramite il Gruppo Alfieri, sono stati considerati inesistenti dopo i controlli effettuati dall’Agenzia delle Entrate, che era stata avvisata dalla Covisoc. Tale situazione ha comportato non solo la retrocessione del Brescia, ma anche l’inibizione di Cellino e di suo figlio, Edoardo, dalle attività federali per sei mesi.
Lo sfogo di Cellino
In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, Cellino ha manifestato il suo malessere con parole incisive: “Sto male. Mi hanno ammazzato, morirò infangato, vituperato, stuprato”. Il presidente ha evidenziato come il destino del Brescia fosse già segnato, sottolineando che la FIGC aveva fissato la data dei playout prima che un tribunale potesse esprimere un giudizio effettivo. “Sento di non avere la possibilità di dimostrare che ho ragione”, ha aggiunto, rivelando la sua frustrazione.
La Sampdoria e la vendita sfumata
La retrocessione del Brescia ha avuto un forte impatto, soprattutto in relazione alla Sampdoria, un club con una lunga tradizione nel calcio italiano. Alcuni sostengono che la penalizzazione del Brescia sia stata influenzata dalla volontà di dare una chance alla Sampdoria. Cellino ha commentato: “Si dice che sia stato fatto per dare una possibilità di salvezza alla Samp, che temo sia già fallita. Non ho prove, ma non vedo altre spiegazioni”.
Il presidente ha anche rivelato di aver ricevuto proposte da potenziali acquirenti per il Brescia, affermando di essere disposto a vendere il club a un prezzo accessibile, poiché avverte che il suo tempo a Brescia è giunto al termine. Tuttavia, la situazione attuale ha bloccato questa cessione. “A quasi 70 anni, vorrei fare un passo indietro. Questo mondo è cambiato, non mi piace più”, ha concluso Cellino.
Nel frattempo, l’attesa per l’appello presso la Corte Federale si fa sentire, con date previste tra il 10 e il 12 giugno. La Lega B ha già riorganizzato il calendario dei playout, che si svolgeranno il 15 e il 20 giugno tra Salernitana e Sampdoria, con il match d’andata a Genova e il ritorno a Salerno. La tensione è palpabile, e il futuro del Brescia rimane incerto.