A pochi giorni dall’inizio del Conclave, il cardinale Pietro Parolin si trova al centro di un acceso dibattito. Considerato il principale candidato per succedere a Papa Francesco, Parolin affronta una crescente ondata di critiche, che riguardano non solo la sua salute, ma anche il suo operato, in particolare la gestione dell’accordo tra la Santa Sede e la Cina. Con l’intensificarsi delle voci, diversi cardinali stanno già delineando le loro preferenze, contribuendo a un clima di incertezza e tensione.
Il cardinale Parolin sotto attacco
La candidatura di Parolin, inizialmente considerata solida, è ora minacciata da critiche e da nomi alternativi che emergono nel panorama ecclesiastico. Negli Stati Uniti, alcuni hanno messo in discussione la sua gestione dell’accordo Vaticano-Cina, un’intesa che, pur avendo ricevuto il benestare di Papa Francesco e dello stesso Parolin, ha sollevato dubbi. Alcuni cardinali sostengono che i termini di questo patto, ancora avvolti nel segreto, potrebbero mettere a rischio la Chiesa cattolica clandestina, già sotto attacco da parte del governo cinese.
Le polemiche non si fermano qui. Secondo alcune indiscrezioni, le correnti bergogliane, che sostengono i cardinali Luis Antonio Tagle (Filippine) e Grech (Malta), avrebbero insinuato che Parolin ha perso la fiducia del Santo Padre. Resta da chiarire se si tratti di verità o di semplici rumors infondati.
Cardinali papabili
Nel segreto del conclave, tutto è possibile. Oltre a Parolin, ci sono altri cinque nomi che si fanno strada tra i papabili, ognuno sostenuto da diverse correnti ecclesiastiche e geografiche. Tra questi troviamo Luis Antonio Tagle dalle Filippine, Jean-Marc Aveline dalla Francia, Peter Erdo dall’Ungheria, e i due italiani Matteo Maria Zuppi e Pierbattista Pizzaballa.
Se le prime votazioni dovessero concludersi con fumate nere, non è escluso che possano emergere candidati a sorpresa, come Anders Arborelius dalla Svezia, Angel Fernandez Artime dalla Spagna o Cristobal Lopez Romero, anch’egli spagnolo. Nonostante le critiche, Parolin mantiene un certo sostegno, in particolare tra i diplomatici e i cardinali brasiliani, che apprezzano la sua apertura alla revisione del celibato sacerdotale. Attualmente, si stima che Parolin possa contare su un numero di voti compreso tra i quaranta e i cinquanta.
Quanti sono i cardinali
È importante notare che il numero totale dei cardinali è di 252. Tra questi, solo 135 hanno meno di 80 anni e quindi possono partecipare attivamente al voto per eleggere il nuovo Pontefice. Tuttavia, il numero effettivo di elettori scende a 133, poiché due cardinali, Antonio Canizares dalla Spagna e Vinko Puljic, arcivescovo emerito di Sarajevo, non potranno partecipare per motivi di salute.
Con il Conclave alle porte, il clima è teso e le aspettative sono alte. I prossimi giorni saranno decisivi per il futuro della Chiesa cattolica e per il ruolo che Parolin, insieme agli altri papabili, giocherà in questo importante capitolo della storia ecclesiastica.