La drammatica vicenda che ha colpito Monreale, un comune in provincia di Palermo, continua a suscitare accese discussioni. Salvatore Calvaruso, un ragazzo di soli 19 anni, è stato arrestato e ha ammesso di essere il colpevole della strage avvenuta nei pressi della Caffetteria 365. La madre del giovane, visibilmente scossa, ha rilasciato dichiarazioni che offrono una prospettiva differente sulla situazione, evidenziando come anche suo figlio e i suoi amici siano stati vittime di violenza.
Le parole della madre di Salvatore Calvaruso
In un’intervista al Giornale di Sicilia, la madre di Salvatore ha espresso il suo profondo dolore per l’accaduto, affermando che è giusto che il figlio risponda delle sue azioni. Tuttavia, ha voluto sottolineare che “anche Salvo e i suoi amici hanno subito aggressioni”, mostrando segni di violenza sul viso, frutto di colpi inferti con caschi e bottiglie. “Mio figlio è stato aggredito e tirato giù dalla moto”, ha dichiarato, suggerendo che la violenza non sia stata un fenomeno unidirezionale. Nonostante ciò, la donna ha espresso il suo rammarico per le vittime, affermando: “Mi dispiace per come è andata, per le persone uccise”. La sua testimonianza offre un quadro complesso della situazione, evidenziando come la violenza possa manifestarsi in diverse forme e da entrambe le parti.
La confessione di Calvaruso
Salvatore Calvaruso è stato arrestato poche ore dopo la strage, grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza e alle testimonianze raccolte. Durante l’interrogatorio, il giovane ha confessato di aver aperto il fuoco nella notte tra il 26 e il 27 aprile, dopo una rissa avvenuta davanti alla Caffetteria 365. Le sue parole, cariche di emozione, hanno rivelato un quadro drammatico: “Ho sparato”, ha ammesso, in lacrime. Questa confessione ha rappresentato un momento cruciale nell’indagine, ma le circostanze che hanno portato a quel tragico epilogo sono ancora oggetto di approfondimento da parte delle autorità.
Le dinamiche della strage di Monreale
La strage di Monreale ha innescato un acceso dibattito, e gli inquirenti stanno cercando di ricostruire con precisione gli eventi. Martedì 29 aprile, un audio è emerso sui social, attirando l’attenzione degli investigatori. In questo audio, un presunto testimone racconta le fasi della tragedia, fornendo dettagli che potrebbero rivelarsi cruciali. Secondo quanto riportato, tutto sarebbe iniziato quando Calvaruso, a bordo del suo scooter, avrebbe rischiato di investire Salvatore Turdo. La reazione di Turdo, che ha redarguito il giovane, ha innescato una serie di eventi che hanno portato a una rissa violenta. Un membro del gruppo di Calvaruso avrebbe colpito un monrealese con un casco, scatenando il caos. Dopo un iniziale allontanamento, i palermitani sarebbero tornati sul posto armati, dando vita a una sparatoria con conseguenze devastanti.
La situazione rimane tesa e complessa, con la comunità di Monreale in lutto e le autorità che continuano le indagini per fare chiarezza su quanto accaduto. La storia di Salvatore Calvaruso e delle vittime rappresenta un triste promemoria delle conseguenze della violenza giovanile e della necessità di affrontare le radici di tali conflitti.