Emanuele De Maria indagato per l’omicidio di Chamila Wijesuriya: trovati indizi inquietanti

"Indagini su Emanuele De Maria per l'omicidio di Chamila Wijesuriya: indizi inquietanti emersi."
Emanuele De Maria sotto indagine per l'omicidio di Chamila Wijesuriya: emergono indizi inquietanti nel caso

Emanuele De Maria, un nome che ha scosso profondamente Milano, è attualmente al centro di un’indagine inquietante riguardante l’omicidio di Chamila Wijesuriya. Questa tragica storia si è consumata in un contesto drammatico, culminando nel suicidio di De Maria, il quale si è lanciato nel vuoto dal Duomo della città. La scoperta del suo corpo ha rivelato dettagli agghiaccianti: nella tasca dell’uomo, gli investigatori hanno rinvenuto una foto di Chamila e una bustina contenente una ciocca di capelli, elementi che sollevano interrogativi inquietanti sulla sua morte.

L’ultimo avvistamento di Chamila Wijesuriya

Il Corriere della Sera ha fornito una ricostruzione dettagliata dell’ultimo avvistamento di Chamila, avvenuto il 9 maggio 2025. La donna, madre e moglie, è stata ripresa dalle telecamere mentre si trovava all’esterno della sua abitazione a Cinisello Balsamo, dove viveva con la sua famiglia. Era circa le 15:13 quando Chamila è stata vista camminare insieme a Emanuele De Maria, in permesso di lavoro, sotto la pioggia, sul vialetto che conduce al Parco Nord.

Dopo quell’ora, il suo telefono ha smesso di registrare qualsiasi movimento. Tuttavia, le telecamere della metropolitana hanno immortalato De Maria solo poche ore dopo, intorno alle 17, mentre scendeva le scale della fermata Bignami, con la borsetta di Chamila a tracolla. Questo ha sollevato ulteriori sospetti sulla sua implicazione nella scomparsa della donna.

Le telefonate di De Maria dopo l’incontro con Chamila

Successivamente al loro incontro, Emanuele De Maria ha effettuato alcune telefonate che hanno attirato l’attenzione degli inquirenti. Prima di salire su un vagone della metropolitana, ha contattato sua madre, Annamaria, per chiederle perdono, esprimendo rammarico per aver commesso una “cazzata”. Ha anche chiamato sua cognata, utilizzando il cellulare di Chamila, che ha poi abbandonato in un cestino.

Il telefono è stato ritrovato alcune ore dopo da un addetto Atm, mentre squillava incessantemente per le chiamate del marito di Chamila, preoccupato per l’assenza di entrambi sul posto di lavoro. Questi dettagli hanno aggiunto un ulteriore strato di complessità alla già intricata vicenda.

L’aggressione di Emanuele De Maria al collega

La situazione ha preso una piega ancora più drammatica quando, il 10 maggio, De Maria ha aggredito un suo collega, Hani Fouad Abdelghaffar Nasra, in via Napo Torriani, fuori dall’hotel Berna. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Nasra sarebbe stato “colpevole” di aver consigliato a Chamila di interrompere la sua presunta relazione con De Maria, un uomo già condannato per omicidio nel 2016.

Questo episodio ha messo in luce la crescente tensione attorno a De Maria e ha sollevato interrogativi su cosa fosse realmente accaduto tra lui e Chamila. L’aggressione ha segnato un punto di non ritorno, rivelando un lato oscuro e violento del detenuto.

Il suicidio di Emanuele De Maria in Duomo a Milano

La tragedia ha raggiunto il suo culmine l’11 maggio 2025, quando Emanuele De Maria si è tolto la vita gettandosi dal Duomo di Milano. L’orologio segnava le 13:42 quando il suo corpo è stato ritrovato. Nonostante non avesse documenti con sé, è stato identificato grazie ai suoi tatuaggi. Nella tasca, oltre alla foto strappata della vittima, è stata rinvenuta una bustina con una ciocca di capelli, presumibilmente appartenente a Chamila.

Questi eventi drammatici hanno scosso la comunità milanese, lasciando un alone di mistero e domande senza risposta. La storia di Emanuele De Maria e Chamila Wijesuriya continua a suscitare interesse e preoccupazione, mentre le autorità cercano di fare luce su una vicenda che ha colpito nel profondo il tessuto sociale della città.

Related Post