Il caso del delitto di Garlasco torna a far parlare di sé, grazie a nuove rivelazioni che potrebbero modificare il corso delle indagini. Recenti intercettazioni del 2007 hanno riacceso l’attenzione su una conversazione tra Ermanno Cappa e sua figlia Stefania, in cui il padre esprimeva il suo parere su Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara Poggi, la vittima. Questi scambi, pubblicati il 3 giugno da Repubblica, offrono un inquietante spaccato della percezione della famiglia Cappa durante le indagini.
Le parole di Ermanno Cappa su Alberto Stasi
Il 12 dicembre 2007, in un colloquio con Stefania, Ermanno Cappa non ha esitato a dire: “Se devono incastrarlo, lo incastrano”. Questa affermazione, emersa in un contesto di alta tensione, mette in luce il clima di sfiducia e sospetto che permeava le indagini. In quel periodo, Stasi era già stato arrestato e rilasciato, ma continuava a essere al centro dell’attenzione. Cappa, visibilmente preoccupato, cercava di tranquillizzare la figlia, affermando che l’indagine stava seguendo il suo corso.
Ermanno Cappa non era nuovo a interagire con i media. Dopo il delitto, aveva tenuto una conferenza stampa per difendere le sue figlie dalle accuse di cercare notorietà, esclamando: “Kafka in confronto è un dilettante!”, evidenziando la complessità della situazione. Questo episodio dimostra quanto fosse tesa l’atmosfera in quei giorni, con i giornalisti che monitoravano ogni mossa delle famiglie Poggi e Cappa.
In un altro frangente, Cappa aveva anche esortato i suoi familiari a mantenere le distanze dai giornalisti, un chiaro segno del desiderio di proteggere la propria privacy in un momento così delicato.
Cosa disse Stefania Cappa ai giornalisti
Se Ermanno Cappa non risparmiava critiche a Stasi, anche Stefania si mostrava poco indulgente. In un’intervista con un amico, si lasciò andare a commenti poco lusinghieri: “A chi non sta sul ca**o? Questo ha avuto il coraggio di andare a giocare a calcetto martedì sera”. Le sue parole rivelano un risentimento evidente nei confronti del fidanzato della cugina, brutalmente uccisa.
In un’altra occasione, il 19 novembre 2007, Stefania si vantava con un’inviata di Chi di avere informazioni dettagliate su Stasi e il suo amico Marco Panzarasa, promettendo di rivelare nomi e dettagli in un incontro al bar dell’università. Questo atteggiamento investigativo dimostra come la giovane fosse emotivamente e intellettualmente coinvolta nella vicenda, cercando di comprendere la verità su quanto accaduto.
In un’intervista con un inviato del Tg5, Stefania si mostrava scettica riguardo alla versione di Stasi, suggerendo che potesse aver “fermato a dormire lì” e che avesse scritto al computer solo per giustificarsi. Le sue domande rivelano un’inquietudine profonda e una forte volontà di scoprire la verità.
Il delitto di Garlasco: tutti i personaggi
Con l’apertura di nuove indagini e l’iscrizione di Andrea Sempio nel registro degli indagati, è fondamentale rivedere i protagonisti di questa tragica storia. Chiara Poggi, la vittima, aveva solo 26 anni e lavorava come impiegata. Fu assassinata il 13 agosto 2007 nella sua casa di via Pascoli 8 a Garlasco. Il suo fidanzato, Alberto Stasi, all’epoca 24enne, si trovava nel bel mezzo della preparazione della sua tesi di laurea. Nel 2015, Stasi fu condannato a 16 anni di reclusione, ma il caso continua a sollevare interrogativi.
Le gemelle Paola e Stefania Cappa, cugine di Chiara, avevano 23 anni all’epoca del delitto e sono figlie di Ermanno Cappa e Maria Rosaria Poggi. La loro posizione nella vicenda è complessa, poiché sono state spesso al centro delle speculazioni mediatiche.
Infine, Andrea Sempio, che all’epoca aveva solo 19 anni, è ora indagato per omicidio in concorso. Amico di Marco Poggi, il fratello di Chiara, Sempio frequentava spesso la casa della vittima, rendendo la sua figura ancora più intricata nel contesto di questa tragica storia.