"Filcams Cgil denuncia precarietà lavorativa e mancanza di strategia turistica in Umbria."
Filcams Cgil segnala la crescente precarietà lavorativa in Umbria e l'urgenza di una strategia turistica efficace per il 2025

Filcams Cgil lancia l’allerta in Umbria: precarietà lavorativa e assenza di strategia turistica

La situazione del turismo e della cultura in Umbria è attualmente al centro dell’attenzione della Filcams Cgil, che ha lanciato un allarme riguardo a una crisi che sta colpendo duramente il settore. Secondo il sindacato, la mancanza di un coordinamento efficace e di una programmazione concreta sono tra le principali cause di questa difficoltà. In particolare, la precarietà lavorativa si rivela un problema cruciale, penalizzando i lavoratori e ostacolando lo sviluppo economico della regione. La Filcams chiede interventi decisivi per riorganizzare un settore che appare troppo frammentato, dove la tanto decantata flessibilità si traduce spesso in instabilità.

Lavoro instabile e flessibile: un mix che pesa su chi lavora nel turismo

La Filcams Cgil ha sottolineato come la flessibilità nel settore turistico e culturale, sebbene presentata come un vantaggio, si traduca in una mancanza di diritti e tutele per i lavoratori. Il sindacato sta conducendo una battaglia a livello nazionale contro il lavoro nero e per garantire condizioni dignitose, in particolare per chi è impiegato stagionalmente. Durante i mesi estivi, lungo le coste italiane, si intensificano le iniziative di informazione e assistenza per prevenire sfruttamenti e contratti irregolari.

In Umbria, la situazione non è diversa. Gli operatori del turismo si trovano frequentemente a fronteggiare l’incertezza e la difficoltà di ottenere un reddito stabile. Quella flessibilità richiesta dal settore viene percepita come precarietà, mettendo a rischio non solo la vita dei lavoratori, ma anche la qualità dei servizi offerti ai visitatori. Questo scenario ha ripercussioni negative sull’economia locale, frenando investimenti e opportunità di crescita.

Le nuove normative previdenziali, in vigore dal 2025, aggravano ulteriormente la condizione dei lavoratori stagionali, complicando la loro protezione economica in caso di disoccupazione o malattia. Senza misure mirate, una parte significativa del mercato del lavoro turistico rischia di rimanere precaria e sottopagata, con effetti deleteri anche sui servizi culturali e turistici.

Turismo umbro senza un filo conduttore: manca un progetto unico

La debolezza del turismo in Umbria è accentuata dalla mancanza di una strategia unitaria che possa integrare le molteplici eccellenze regionali. La Filcams riconosce l’importanza delle associazioni e delle Pro Loco nel promuovere borghi e territori, ma sottolinea l’assenza di un’idea coerente che colleghi sport, ambiente, cultura e turismo in un progetto condiviso.

Luoghi iconici come la Cascata delle Marmore, il fiume Nera, il Lago di Piediluco, il Duomo di Orvieto e le aree archeologiche rischiano di rimanere isolati senza un coordinamento che valorizzi tutte le risorse in modo integrato. Anche il patrimonio enogastronomico, che attrae un gran numero di visitatori, dovrebbe interagire meglio con gli altri settori per offrire un’esperienza turistica completa.

Questa frammentazione impedisce di sfruttare appieno il potenziale del territorio. Per sviluppare un turismo sostenibile e duraturo è necessaria una visione che metta in rete le peculiarità locali e migliori l’offerta complessiva. Senza un piano unitario, si perde anche la possibilità di attrarre investimenti pubblici e privati, fondamentali per potenziare le infrastrutture.

Tagli e mancanza di programmazione mettono a rischio la qualità dei servizi

La Filcams segnala che la gestione dei servizi, spesso affidata tramite appalti al ribasso, compromette la qualità e mette a rischio posti di lavoro stabili. Un esempio emblematico è il Caos, il centro di arte contemporanea, dove la scarsa programmazione e la ricerca del risparmio sui contratti minacciano il ruolo culturale della struttura.

Al contrario, i lavoratori e i professionisti che operano da anni in luoghi come la Cascata delle Marmore o l’area archeologica di Carsulae rappresentano una risorsa preziosa. Grazie alla loro esperienza, questi siti sono rimasti attivi anche durante i cambi di gestione, ma questa competenza rischia di andare perduta senza un cambio di rotta nella gestione degli appalti e nella programmazione culturale.

Per far decollare l’offerta culturale è necessaria stabilità nel lavoro e progetti chiari che uniscano arte, turismo ed eventi. Solo in questo modo si può evitare che i posti di lavoro diventino precari e che le risorse culturali perdano accessibilità e cura.

In sintesi, il panorama del turismo e della cultura in Umbria richiede un urgente cambio di direzione. La Filcams chiede interventi incisivi per tutelare i lavoratori e costruire un modello di turismo meno frazionato, capace di valorizzare appieno tutte le risorse della regione.