Il caso del delitto di Garlasco continua a suscitare dibattito, con le indagini condotte dalla procura di Pavia che si fanno sempre più serrate. Al centro di questa intricata vicenda si trova Andrea Sempio, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. Recentemente, sono stati portati alla luce dettagli su alcuni oggetti rinvenuti nel canale di Tromello, dragati nella speranza di scoprire la presunta arma del delitto. Tuttavia, l’avvocato Massimo Lovati, legale di Sempio, ha sollevato forti dubbi sulla rilevanza di questi reperti nell’ambito dell’indagine.
Delitto di garlasco: le parole dell’avvocato di Andrea Sempio
Il 20 maggio a Pavia si terranno interrogatori decisivi che coinvolgeranno sia Andrea Sempio che Alberto Stasi. Nel frattempo, a Venezia, sarà ascoltato come testimone Marco Poggi, il fratello di Chiara. In un’intervista a Mattina Cinque News su Canale 5, l’avvocato Lovati ha condiviso le sue impressioni sul caso, rivelando che Sempio appare sereno, mentre lui stesso esprime preoccupazioni.
Lovati, che difende Sempio insieme alla collega Angela Taccia, ha evidenziato l’importanza di chiarire la situazione. La tensione è palpabile e il legale ha messo in luce come l’attenzione mediatica e le nuove indagini stiano influenzando il clima attorno al caso. La sua inquietudine è evidente, e non esita a manifestare scetticismo riguardo alla direzione delle indagini.
I dubbi sugli oggetti trovati nel canale
Interrogato da Federica Panicucci, Lovati ha sollevato interrogativi significativi sugli oggetti rinvenuti nel canale di Tromello, a pochi chilometri da Garlasco. “Questi reperti non sono di dominio pubblico e non abbiamo idea di cosa si tratti”, ha dichiarato, sottolineando l’incertezza che avvolge la questione.
L’avvocato ha anche criticato l’operato degli inquirenti, definendo la ricerca avviata dopo 18 anni come “ridicola”. Ha messo in discussione le testimonianze che hanno portato al dragaggio, evidenziando che molte di esse provengono da fonti non verificate, tra cui testimoni indiretti e persino defunti. “Non si capisce più niente”, ha affermato Lovati, suggerendo che le informazioni circolanti siano il risultato di fughe di notizie piuttosto che di fatti concreti.
Per Lovati, la situazione attuale è caratterizzata da “tutto fumo negli occhi”, senza elementi nuovi o significativi che possano realmente contribuire a chiarire il caso.
L’avvocato: “Sono preoccupato”
L’avvocato di Andrea Sempio ha manifestato la sua preoccupazione per l’andamento delle indagini, che sembrano discostarsi dai canoni tradizionali previsti dalla legge. “Mi preoccupa il fatto che questa indagine derivi da quella del 2016, archiviata senza nuovi elementi”, ha commentato, evidenziando come la mancanza di novità possa influenzare negativamente il processo.
Lovati non ha escluso la possibilità che Sempio venga trattenuto al termine dell’interrogatorio di martedì, affermando che “tutto è possibile”. Questo interrogatorio rappresenta un momento cruciale, spesso preludio alla conclusione delle indagini. L’avvocato ha chiarito che non può anticipare se Sempio deciderà di rispondere alle domande degli inquirenti o se opterà per il silenzio.
Con un caso così complesso e carico di emozioni, le prossime settimane si preannunciano decisive per il destino di Sempio e per il chiarimento di uno dei delitti più discussi della cronaca italiana.