Garlasco, scomparsa di Andrea Sempio: impronta 33 non rintracciabile negli archivi forensi

"Impronta 33 non rintracciabile negli archivi forensi nel caso della scomparsa di Andrea Sempio a Garlasco."
Garlasco, aggiornamenti sul caso di Andrea Sempio: l'impronta 33 non è presente negli archivi forensi del 2025

Si apre un nuovo capitolo nelle indagini sul delitto di Garlasco, un caso che ha tenuto l’Italia col fiato sospeso sin dal 2007. Recentemente, è emerso che l’impronta 33, attribuita a Andrea Sempio, è scomparsa dagli archivi forensi. Questo sviluppo ha sollevato interrogativi sul lavoro degli inquirenti e ha riacceso l’interesse per un caso che sembrava avviato verso una conclusione definitiva.

Chi è Andrea Sempio e cosa rappresenta l’impronta 33

L’enigmatica impronta 33 era stata rinvenuta dai Ris di Parma nel 2007, sul muro delle scale della villetta di Garlasco, dove fu trovato il corpo di Chiara Poggi. Inizialmente considerata inutile per le indagini, questa prova ha riacquistato rilevanza grazie a una nuova perizia richiesta dagli avvocati di Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara, condannato a 16 anni di carcere. Con i progressi delle tecnologie forensi, si sperava che l’analisi di questa impronta potesse fornire nuovi elementi per chiarire la verità su quanto accaduto.

Tuttavia, la situazione ha preso una piega inaspettata: il campione di intonaco contenente l’impronta non è più disponibile. Per ulteriori analisi, sarebbe necessario recuperare il pezzo di intonaco grattato dal muro, ma ora risulta introvabile. Questo imprevisto ha lasciato gli investigatori e gli avvocati di Stasi privi di una delle prove chiave.

La distruzione della prova

Nel 2007, l’impronta era stata trattata con ninidrina, un reagente che le conferì una colorazione rossastra. Nonostante il suo potenziale, fu archiviata come inutile e dimenticata. Oggi, la sua assenza negli archivi della Procura di Pavia e dei carabinieri del Ris di Parma ha sollevato interrogativi. Secondo quanto riportato da il Messaggero, è molto probabile che il reperto sia stato distrutto, una prassi comune per i materiali associati a indagini concluse con sentenze definitive.

La distruzione di questa prova, sebbene non sia un evento raro, rappresenta un duro colpo per le nuove indagini. Infatti, i consulenti di Stasi avevano ipotizzato che dall’impronta fosse possibile estrapolare materiale biologico, aprendo così a nuove opportunità di indagine.

Le indagini sul delitto di Garlasco

Il caso di Garlasco continua a suscitare interesse e polemiche. Con l’assenza dell’impronta 33, gli avvocati di Stasi avevano pianificato di presentare una consulenza in Procura per verificare la presenza di tracce biologiche sull’impronta attribuita a Andrea Sempio. Una perizia aveva evidenziato che l’impronta corrispondeva in ben 15 punti con la mano di Sempio, riaccendendo le speranze di una revisione del caso.

La tesi dei legali è che, grazie ai progressi nelle tecniche scientifiche forensi, un eventuale recupero del reperto potrebbe fornire nuovi elementi utili all’inchiesta. Questo sviluppo è particolarmente significativo, considerando che il fidanzato di Chiara è già stato condannato, ma ora Sempio è tornato nel registro degli indagati, complicando ulteriormente la situazione.

Il delitto di Garlasco rimane uno dei casi più controversi della cronaca italiana, e ogni nuovo elemento, come la scomparsa dell’impronta 33, contribuisce a mantenere alta l’attenzione su una vicenda che continua a far discutere.

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