"Immagine di Google e Donald Trump in relazione alla multa antitrust di 2,95 miliardi di euro e alle critiche sulla decisione europea."
google multata di 2,95 miliardi di euro per violazioni antitrust, trump esprime critiche sulla decisione dell'europa nel 2025

Google multata di 2,95 miliardi di euro per violazioni antitrust, Trump critica la decisione europea.

Google ha recentemente ricevuto una sanzione di 2,95 miliardi di euro per violazioni delle normative antitrust imposte dall’Unione Europea, un verdetto che ha suscitato reazioni contrastanti. La Commissione Europea ha accertato che la multinazionale californiana ha alterato la concorrenza nel settore delle tecnologie pubblicitarie, conosciuto come adtech, privilegiando i propri servizi a discapito di altri attori del mercato. Le indagini, avviate nel 2021, hanno dimostrato come Google abbia sfruttato la sua posizione dominante per favorire i propri strumenti di display advertising.

Le accuse e le sanzioni

Secondo la Commissione, Google ha violato l’articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, approfittando della sua posizione nel mercato. In particolare, l’azienda ha avvantaggiato il proprio ad exchange, AdX, nel processo di selezione degli annunci, informando in anticipo AdX sui valori delle offerte dei concorrenti. Inoltre, gli strumenti di acquisto di annunci, Google Ads e DV360, tendevano a escludere ad exchange concorrenti, concentrando le offerte principalmente su AdX, rendendolo così il più attrattivo per gli inserzionisti.

Ora, Google ha 60 giorni per comunicare alla Commissione le modifiche necessarie per evitare il ripetersi di tali comportamenti. Se le modifiche proposte non saranno ritenute adeguate, la Commissione si riserva il diritto di imporre ulteriori rimedi.

Il ruolo di Google nel settore adtech

Nel panorama dell’adtech, Google gioca un ruolo fondamentale, operando in tre aree chiave: i server pubblicitari, gli strumenti di acquisto e gli ad exchange. Attraverso DoubleClick For Publishers (DFP), Google gestisce i server pubblicitari, mentre Google Ads e DV360 offrono strumenti per la gestione delle campagne pubblicitarie automatizzate. Infine, AdX funge da piattaforma per l’acquisto e la vendita di annunci display, in particolare tramite aste.

Questa posizione dominante ha sollevato preoccupazioni tra i concorrenti e gli esperti di mercato, che vedono in queste pratiche un ostacolo all’ingresso di nuovi attori nel settore. La Commissione Europea ha quindi deciso di intervenire, ritenendo che tali comportamenti non solo danneggino la concorrenza, ma anche i consumatori.

Reazioni di Google e di Donald Trump

Google ha immediatamente contestato il verdetto, annunciando l’intenzione di fare ricorso. Lee-Anne Mulholland, VP e Responsabile Globale Affari Regolamentari di Google, ha dichiarato: “La decisione della Commissione Europea sui nostri servizi di tecnologia pubblicitaria è errata e faremo ricorso. Si impone una sanzione ingiustificata e si richiedono modifiche che danneggeranno migliaia di aziende europee, rendendo più difficile per loro generare profitti.”

Anche Donald Trump ha reagito prontamente, criticando aspramente l’Unione Europea. L’ex presidente degli Stati Uniti ha affermato che la multa rappresenta un attacco alle aziende americane, sottraendo risorse che avrebbero potuto essere investite in posti di lavoro e innovazione. Ha minacciato di intraprendere azioni legali per annullare quelle che considera sanzioni ingiuste, sottolineando che il contribuente americano non tollererà ulteriori misure discriminatorie.

In questo clima di tensione, la questione della regolamentazione delle grandi aziende tecnologiche rimane al centro del dibattito, con implicazioni significative per il futuro del mercato globale.