Il batterio noto come mangiacarne , scientificamente identificato come Vibrio vulnificus, sta destando preoccupazioni sempre più serie lungo le coste del Mediterraneo e della Florida. Con l’approssimarsi dell’estate 2025, le tradizionali vacanze al mare potrebbero trasformarsi in un’esperienza meno rilassante e più rischiosa. Questo microrganismo, che si sviluppa in acque calde e salmastre , rappresenta una minaccia concreta per coloro che amano nuotare o consumare molluschi crudi . La sua diffusione è accelerata dai cambiamenti climatici , suscitando allerta tra le autorità sanitarie .
Un batterio che prosperano nel caldo
Il Vibrio vulnificus si rinviene principalmente in acque marine calde , con un picco di attività che si estende da maggio a ottobre. Le aree costiere , gli estuari e le lagune costituiscono i suoi habitat preferiti, soprattutto quando le temperature aumentano e la salinità diminuisce, eventi sempre più frequenti a causa del riscaldamento globale . Negli Stati Uniti , e in particolare in Florida , i dati del 2024 segnalano 82 casi e 19 decessi , cifre allarmanti che superano quelle registrate durante l’ uragano Ian . Il tasso di mortalità è preoccupante: circa il 20% dei contagiati perde la vita entro 48 ore dall’infezione, rendendo cruciale una diagnosi rapida .
Le infezioni si verificano principalmente attraverso il contatto di ferite aperte con acqua contaminata o il consumo di molluschi crudi , come ostriche e vongole . Le persone più vulnerabili includono anziani , individui con un sistema immunitario compromesso , diabetici e chi soffre di malattie epatiche . Anche chi presenta piccole abrasioni cutanee deve prestare particolare attenzione, poiché i sintomi iniziali possono manifestarsi come gonfiore e dolore localizzato , ma possono rapidamente evolvere in setticemia .
Italia in allerta: il rischio si avvicina
Pur essendo attualmente contenuti, i casi di Vibrio vulnificus in Italia stanno attirando l’attenzione delle autorità sanitarie nazionali , che monitorano attentamente la situazione. Il cambiamento delle condizioni delle acque del Mediterraneo , influenzato dal riscaldamento globale , potrebbe favorire la diffusione del batterio lungo le coste italiane , specialmente durante la stagione estiva . Alcune aree costiere del Sud Italia e delle isole mostrano già caratteristiche ambientali simili a quelle delle zone colpite negli Stati Uniti .
Gli esperti consigliano di seguire alcune semplici regole preventive per ridurre il rischio di infezione . È fondamentale evitare di nuotare in mare con ferite aperte , coprire eventuali tagli con cerotti impermeabili e cuocere adeguatamente i molluschi prima di consumarli. Inoltre, è essenziale lavarsi le mani con cura dopo aver maneggiato pesce crudo . Segnali come arrossamenti , dolore intenso e febbre alta dopo un bagno in mare non devono essere sottovalutati: in tali casi, è cruciale contattare immediatamente un medico .
Sebbene il rischio attuale in Italia sia inferiore rispetto ad altre regioni, ignorarlo sarebbe un errore. La consapevolezza e la preparazione rimangono le armi più efficaci per prevenire infezioni che, sebbene rare, possono rivelarsi letali .