"Progetto di cattura e stoccaggio CO2 a Ravenna per la decarbonizzazione del governo italiano."
il governo italiano avanza nel progetto di cattura e stoccaggio della co2 a ravenna, un passo cruciale verso la decarbonizzazione nel 2025

Il governo accelera il progetto di cattura e stoccaggio della CO2 a Ravenna per la decarbonizzazione.

Il ruolo del governo italiano nella decarbonizzazione

Il governo italiano sta intensificando il proprio impegno verso la decarbonizzazione, puntando sullo sviluppo della filiera della cattura, utilizzo e stoccaggio della CO2 (CCUS). Questa strategia si rivela cruciale per affrontare le sfide di settori industriali complessi, come quello della lavorazione dell’acciaio, dove l’elettrificazione non è facilmente attuabile in tempi brevi. L’urgenza di un intervento immediato è diventata sempre più evidente, non solo per raggiungere gli obiettivi climatici, ma anche per contrastare i cambiamenti climatici in corso.

Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, sta promuovendo un’accelerazione delle tempistiche, con l’obiettivo di stabilire un quadro normativo chiaro e un procedimento unico per le autorizzazioni. Questo impulso è stato avallato dal Consiglio dei ministri a giugno, mentre ora si attende il completamento delle verifiche da parte della Ragioneria dello Stato e il passaggio in Conferenza Unificata, passaggi necessari prima di giungere all’esame parlamentare.

Il progetto di Ravenna

Uno dei progetti più promettenti è quello che coinvolge Eni e Snam, situato nella storica città di Ravenna. Riconosciuto dall’Unione Europea come di interesse comune, il progetto è attualmente in fase pilota. Sebbene operi a regime ridotto, catturando circa 20mila tonnellate di CO2 all’anno, rappresenta un passo significativo verso l’obiettivo di trattare 4 milioni di tonnellate entro il 2030. Il gas serra catturato viene stoccato nel giacimento esaurito di Porto Corsini Mare Ovest, con un investimento previsto di circa 1,5 miliardi di euro.

Le ambizioni non si fermano qui: nel lungo termine, il progetto potrebbe gestire fino a 16 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Le stime suggeriscono che il sottosuolo dell’Adriatico potrebbe contenere oltre 500 milioni di tonnellate di questo gas nocivo, fornendo così un contributo significativo nella lotta contro il riscaldamento globale. Eni ha garantito che il processo di cattura della CO2 sarà realizzato seguendo un modello a basso impatto, utilizzando energia da fonti rinnovabili e recuperando il calore prodotto negli stabilimenti.

Verso un futuro sostenibile

Il progetto di Ravenna non è solo un’iniziativa locale, ma rappresenta un elemento cruciale nel mosaico della transizione energetica italiana. Grazie all’implementazione di tecnologie innovative e a un forte sostegno governativo, l’Italia si sta affermando come un attore chiave nella lotta contro le emissioni di carbonio. Sebbene la strada verso la decarbonizzazione sia lunga e complessa, iniziative come quella di Ravenna dimostrano che il paese è pronto a contribuire attivamente alla sfida globale per un futuro sostenibile.