CROTONE – Nel cuore pulsante della Calabria, tra i suggestivi calanchi di Cutro, si sta scrivendo un nuovo capitolo della cinematografia italiana. Qui, il regista Beppe Tufarulo ha scelto di ambientare il suo film d’esordio, Il Mestiere, un’opera che si distingue per la sua visione audace e per la profonda connessione con i paesaggi autentici di questa regione, che merita di essere riscoperta. Non sorprende che Pasolini trovò ispirazione in questi luoghi per girare Il Vangelo secondo Matteo.
Le riprese si sono svolte tra Crotone, Cutro e il pontile di Lamezia Terme, creando un mosaico di immagini che raccontano una storia intensa e surreale, ponendo la Calabria al centro della scena, sia visivamente che simbolicamente. Il protagonista del film è l’attore Luigi Lo Cascio, che interpreta Sauro Cantafame, un uomo solitario e tormentato, il cui viaggio interiore si snoda in un Sud arcaico e poetico.
Una calabria cinematografica, tra suggestione e realtà
“La Calabria è un luogo sospeso, dove il tempo assume una forma diversa. Non è solo sfondo, ma personaggio”, afferma Tufarulo, descrivendo la potenza visiva di questa terra che ha dato vita a un film che mescola dramma, commedia e simbolismo. La scelta delle location è stata guidata dall’ispirazione dei Calanchi di Cutro, un punto di riferimento che ha segnato l’inizio di questo progetto. “Un giornalista crotonese mi ha consigliato di visitare i Calanchi, e da lì non ho più avuto dubbi”, racconta il regista.
Luigi Lo Cascio ha condiviso la sua esperienza, definendo la Calabria come “una rivelazione” e descrivendo il suo soggiorno come un “viaggio in un altrove possibile”, dove il cinema può esplorare nuove forme e suggestioni. La bellezza di questi luoghi ha colpito profondamente anche il giovane attore Riccardo Maiello, che interpreta Giocondo. “Questa terra ha un’energia ancestrale, è viva e immobile allo stesso tempo. Il cinema qui respira un’aria diversa”, ha dichiarato, sottolineando come la Calabria e Crotone rimarranno per sempre nel suo cuore.
Tra storia, cuore meccanico e paesaggi dell’anima
La sceneggiatura di Il Mestiere, scritta da Massimo De Angelis e premiata nel 2011 con il prestigioso Premio Solinas, ruota attorno alla figura di Sauro Cantafame, un uomo con un passato drammatico che ripara i cuori dei morti impiantando organi meccanici. Questo viaggio, intenso e straziante, si svolge in un Sud quasi mitologico, accompagnato da Giocondo, un personaggio misterioso e salvifico interpretato da Maiello.
La cura artigianale con cui è stato realizzato il film è evidente. Claudia Potenza, che interpreta una madre fuori dagli schemi, descrive il progetto come “un vestito cucito a mano”. La sua interpretazione, “quasi magica”, aggiunge un ulteriore strato di profondità alla narrazione. Maiello, al suo debutto cinematografico, ha espresso come la Calabria abbia un fascino unico, capace di catturare l’attenzione e l’immaginazione.
Cinema come volano di sviluppo
Il Mestiere è sostenuto dalla Calabria Film Commission, un ente che ha creduto nel potenziale di questo progetto per generare bellezza ed economia. Giampaolo Calabrese, project manager della Fondazione, ha spiegato come il film abbia ricevuto un contributo attraverso un bando pubblico, con l’obiettivo di attrarre investimenti e stimolare l’economia locale. “Ogni euro speso dalla Film Commission genera almeno 2,5 euro sul territorio”, ha affermato, evidenziando l’importanza del cinema come motore di sviluppo.
Dal 2021 al 2025, circa 96 produzioni sono state finanziate, con un investimento di circa 18 milioni di euro. Questo dimostra come la Calabria stia diventando un polo attrattivo per il settore audiovisivo, creando opportunità concrete per la comunità locale.
Cast e produzione
Il cast di Il Mestiere è composto da nomi noti come Luigi Lo Cascio, Riccardo Maiello, Claudia Potenza, George Li, Massimiliano Rossi, Sasà Pelliccia e Carlo Acciardi. La sceneggiatura, vincitrice del Premio Solinas, è opera di Massimo De Angelis, già autore di altri film di successo. La direzione della fotografia è affidata a Johan Florez Rodriguez, mentre la scenografia è curata da Ilaria Sadrun e i costumi da Maya Gili.
La produzione ha coinvolto ben 28 professionisti calabresi, contribuendo così allo sviluppo del settore audiovisivo locale. I produttori Luciano e Lorenza Stella di Mad Entertainment hanno confermato che la scelta di Crotone e Cutro non è stata casuale. “La Calabria ha una forza visiva rara, quasi onirica, con una varietà di scenari eccezionale”, hanno commentato, sottolineando l’unicità di questi luoghi.