Un tragico incidente ha colpito Milano nella notte tra il 20 e il 21 maggio 2025, quando un giovane di appena 20 anni ha perso la vita in un drammatico schianto. La vittima, un cittadino libico , stava percorrendo via Marco d’Agrate a bordo di uno scooter Tmax quando ha incrociato una volante della polizia . In un tentativo disperato di sfuggire al controllo, ha svoltato bruscamente a sinistra in via Cassano d’Adda , attirando l’attenzione degli agenti. Nonostante non siano stati attivati lampeggianti o sirene , il giovane ha continuato la sua corsa fino a schiantarsi contro un semaforo .
Il tragico epilogo dell’incidente
L’incidente si è verificato intorno alle 3:30 del mattino. Le prime ricostruzioni indicano che il ragazzo, alla guida del suo scooter , ha tentato di allontanarsi dalla polizia , ma la manovra si è rivelata fatale. Dopo l’impatto, il giovane è stato immediatamente soccorso e trasportato in condizioni critiche all’ospedale Humanitas di Milano . Purtroppo, i medici non sono riusciti a salvarlo e ne hanno dichiarato il decesso poco dopo il ricovero.
Fuori dall’ospedale, una ventina di amici e familiari si sono riuniti per rendere omaggio al giovane, mentre le forze dell’ordine sono intervenute per mantenere la situazione sotto controllo. La notizia ha generato un’ondata di commozione tra i presenti, che hanno vissuto momenti di grande tensione e tristezza .
Chi era il giovane libico?
La vittima, un ragazzo nato nel 2004 , emerge come un giovane con un passato complesso. Si sospetta che la sua fuga sia stata motivata dalla mancanza di una patente di guida , un dettaglio che ha sollevato interrogativi sulla sua situazione. Lo scooter su cui viaggiava era intestato a un altro giovane del quartiere Corvetto , il che ha portato a ulteriori indagini da parte delle autorità.
Un tragico precedente: la storia di Ramy Elgaml
Questo incidente riporta alla mente un altro episodio drammatico avvenuto a Milano , quello della morte di Ramy Elgaml , un ragazzo egiziano di 19 anni , deceduto il 24 novembre 2024 dopo un inseguimento con i carabinieri . Anche in quel caso, il giovane era a bordo di uno scooter Tmax e si era schiantato contro un semaforo, nella stessa area dove è avvenuta la tragedia del ventenne libico .
Le similitudini tra i due eventi hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza stradale e alle dinamiche degli inseguimenti da parte delle forze dell’ordine. Nel caso di Ramy , la polizia aveva riferito di un “contatto laterale” tra il veicolo e lo scooter, un dettaglio che ha alimentato il dibattito su come gestire tali situazioni senza mettere in pericolo la vita dei giovani coinvolti.
La storia di questi due ragazzi mette in luce una realtà complessa e dolorosa, che richiede una riflessione profonda su come affrontare le problematiche legate alla sicurezza stradale e alla gioventù in difficoltà.
Martina Rossi