Inizia la produzione di “La bambina di Černobyl”, un film di memoria e rinascita nelle Marche

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produzione avviata per "la bambina di černobyl", un film che esplora temi di memoria e rinascita nelle marche nel 2025

Sono iniziate ufficialmente le riprese di “La bambina di Černobyl”, un film che si preannuncia capace di toccare le corde più profonde del cuore e stimolare la riflessione. Questa opera prima di Massimo Nardin ha ricevuto un caloroso benvenuto nelle Marche, dove una troupe composta esclusivamente da talenti locali sta dando vita a una narrazione intrisa di memoria, segreti e rinascita. Il lungometraggio, prodotto da Cine1 Italia Srl, vanta la partecipazione di attori come Vincenzo Pirrotta e Yeva Sai, con una sceneggiatura firmata dallo stesso Nardin in collaborazione con Luca Caprara.

Un progetto radicato nel territorio

Le riprese si svolgeranno in diverse località delle città di Ancona e Ascoli Piceno, confermando il ruolo delle Marche come un palcoscenico privilegiato per il cinema. Questo progetto non solo narra una storia profonda, ma offre anche l’opportunità di valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico della regione. La produzione ha ottenuto il supporto della Regione Marche (PR-FESR 2021-2027), della Fondazione Marche Cultura e della Marche Film Commission, evidenziando l’impegno del territorio nella promozione del cinema.

Una storia di incontri e rivelazioni

Ambientato nella suggestiva Città dorica, il film si sviluppa durante la notte di Halloween. La trama ruota attorno a Christian, un pasticciere cinquantenne che vive una vita segnata dalla solitudine e dal diabete. Mentre si dedica alla preparazione di una torta nuziale, la sua routine viene interrotta dall’arrivo di Nina, una giovane ucraina di vent’anni, che si presenta alla sua porta in uno stato di evidente confusione. Nina è la figlia della “bambina di Černobyl” che Christian aveva accolto anni prima, un legame che riemerge in modo inaspettato.

Un black out che cambia tutto

La situazione si complica ulteriormente quando un violento temporale provoca un black out. Questo evento costringe i due protagonisti a confrontarsi con un segreto sepolto da troppo tempo. L’incontro tra Christian e Nina diventa un catalizzatore per un viaggio di confronto, riconciliazione e liberazione emotiva. “La bambina di Černobyl” si preannuncia come un’opera intensa, capace di esplorare tematiche universali come la memoria, il senso di colpa e il bisogno di redenzione, il tutto immerso in una narrazione intima e visivamente ancorata al paesaggio marchigiano.

Con la sua abilità di intrecciare storie personali e collettive, questo film si propone di lasciare un segno profondo nel cuore degli spettatori, invitandoli a riflettere su cosa significhi affrontare il passato e cercare la propria strada verso la rinascita.

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