Recentemente, IMDb ha pubblicato la sua lista delle 60 migliori serie TV di tutti i tempi, ma l’assenza di alcuni titoli iconici ha acceso un vivace dibattito tra gli appassionati del piccolo schermo. Tra i grandi esclusi, spiccano nomi come Lost e The Handmaid’s Tale, sollevando interrogativi sui criteri adottati per la selezione.
Polemiche sulla classifica di IMDb
Nel 2025, IMDb ha delineato chiaramente cosa significhi, secondo il suo pubblico, stilare una lista delle 60 migliori serie TV mai realizzate. Questa selezione, basata sulle valutazioni medie degli utenti, ha inevitabilmente generato discussioni e critiche, con gruppi di spettatori pronti a difendere i propri beniamini. L’assenza di titoli storici che hanno segnato intere generazioni, come Lost e The Handmaid’s Tale, ha lasciato molti a interrogarsi sui criteri di valutazione utilizzati.
La lista presenta molte scelte scontate, come Sons of Anarchy, The Mandalorian e Mindhunter, ma la presenza di alcune serie e l’assenza di altre pongono interrogativi sulla coerenza della selezione. Ad esempio, l’inclusione di Strappare lungo i bordi, una serie italiana di Zerocalcare, accanto a titoli di grande successo, ha suscitato discussioni. La domanda che molti si pongono è: quali fattori hanno realmente influenzato questa classifica?
Assenze clamorose: Lost e The Handmaid’s Tale
Tra le assenze più sorprendenti, emerge chiaramente Lost. Nonostante le critiche ricevute per il finale, la serie creata da J.J. Abrams ha avuto un impatto culturale e narrativo senza precedenti, rivoluzionando il panorama della serialità americana. La sua esclusione da una lista di questo tipo sembra quasi una rimozione collettiva di un capitolo fondamentale della storia televisiva.
Un altro grande escluso è The Handmaid’s Tale, l’adattamento del romanzo di Margaret Atwood che ha trattato temi cruciali come i diritti civili e l’autoritarismo. Nonostante abbia vinto numerosi premi, tra cui l’Emmy per la miglior serie drammatica, non figura nella classifica di IMDb. Ci si interroga se le ultime stagioni abbiano influito negativamente sulla valutazione media o se si tratti di un effetto di memoria selettiva da parte del pubblico.
Le sorprese della lista: qualità HBO e produzioni italiane
Esaminando i titoli inclusi, si nota una forte presenza di produzioni HBO, sinonimo di qualità nel panorama televisivo. Serie come Deadwood, The Newsroom e Sons of Anarchy (tramite FX) si fanno notare, insieme a The Penguin, che ha ottenuto un buon riscontro di pubblico. Non mancano nemmeno titoli di Netflix, come Mindhunter, e successi di Disney+ come The Mandalorian e Shōgun.
Particolarmente interessante è la presenza di due produzioni italiane: Strappare lungo i bordi e L’Amica Geniale. La prima, frutto della creatività di Zerocalcare, ha conquistato il pubblico con il suo approccio sincero e diretto, mentre la seconda, basata sui romanzi di Elena Ferrante, ha raggiunto una dimensione internazionale grazie alla coproduzione tra Rai e HBO, trasformando una storia locale in un successo globale.
In conclusione, sebbene IMDb non assegni premi, le sue classifiche hanno un peso significativo. L’assenza di nomi di spicco a favore di produzioni più “tecniche” o di nicchia ha suscitato scalpore. È evidente che il valore culturale e l’impatto sociale di una serie non sempre coincidono con l’apprezzamento medio espresso dagli utenti online. Chi cerca spunti per scoprire o recuperare grandi serie potrà trovare utilità in questa lista, ma chi ha vissuto i fenomeni che hanno cambiato il modo di guardare la televisione negli ultimi vent’anni non potrà fare a meno di percepire un certo vuoto. Una classifica senza Lost, senza The Handmaid’s Tale e senza Baby Reindeer è, in effetti, una classifica incompleta.