Il 16 maggio 2025, il tribunale di Pavia ha ospitato un’udienza di grande rilevanza riguardante l’incidente probatorio legato al noto delitto di Garlasco. In questa occasione, l’avvocato della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, ha espresso le sue preoccupazioni riguardo alle indagini condotte nel 2007. “È incredibile pensare che all’epoca non scavarono nemmeno nel giardino di Stasi”, ha commentato Tizzoni ai giornalisti, sottolineando le carenze degli inquirenti in un caso che ha suscitato l’attenzione dell’opinione pubblica per anni.
Le critiche del legale dei Poggi
All’ingresso del tribunale, Tizzoni ha manifestato il suo disappunto per le recenti scoperte. “Dopo 18 anni, ci si aspetterebbe che certe indagini fossero state condotte in modo più approfondito”, ha dichiarato, evidenziando non solo la trascuratezza del giardino di Stasi, ma anche dei numerosi canali che circondano Garlasco e la residenza del principale sospettato. “Ci sorprende che queste indagini non siano state effettuate prima”, ha aggiunto, insinuando che le prime fasi dell’inchiesta avrebbero dovuto essere più complete.
Tizzoni ha anche chiarito che, nonostante le sue critiche, non intende opporsi agli attuali accertamenti, “anche perché non potremmo farlo”. La sua speranza è che tutte le nuove evidenze vengano esaminate in relazione a quanto già emerso; altrimenti, secondo lui, si rischia di compiere “lavori inutili”. La frustrazione del legale è evidente, e il suo intervento mette in luce le lacune di un’indagine che ha lasciato molte domande senza risposta.
Novità dall’udienza dell’incidente probatorio
Durante l’udienza del 16 maggio, sono emerse importanti novità, tra cui il prelievo del DNA da diverse persone legate al caso. Tra i nomi coinvolti figurano le gemelle Cappa, Paola e Stefania, e Marco Panzarasa, un amico di lunga data di Alberto Stasi. Questi prelievi potrebbero fornire nuovi indizi e chiarire ulteriormente le dinamiche di un delitto che ha profondamente segnato la comunità.
Il legale dei Poggi ha sottolineato l’importanza di queste analisi, evidenziando come il contesto attuale richieda un approccio più rigoroso rispetto al passato. La speranza è che, grazie all’uso di tecnologie moderne e metodi investigativi aggiornati, si possa finalmente giungere a una verità più chiara riguardo a quanto accaduto quel tragico giorno.
Il ritrovamento del martello
Un altro elemento cruciale è il ritrovamento di un martello, avvenuto il 14 maggio 2025 a Tromello, un comune vicino a Garlasco. Questo strumento è stato scoperto in un canale adiacente all’abitazione della nonna delle gemelle Cappa. Fin dai primi giorni delle indagini, la famiglia Poggi aveva segnalato la scomparsa di un martello da muratore e di alcuni asciugamani dalla loro casa, elementi che potrebbero rivelarsi significativi nel contesto del caso.
Il martello rinvenuto è di particolare interesse poiché l’arma utilizzata per colpire Chiara Poggi non è mai stata identificata. L’autopsia aveva rivelato che le ferite sul corpo della vittima erano compatibili con un martello da carpentiere, rendendo questo ritrovamento potenzialmente cruciale per le indagini. La comunità attende con ansia ulteriori sviluppi, sperando che questo nuovo elemento possa portare a una svolta nel caso che ha tenuto tutti col fiato sospeso per anni.