"Le lauree triennali più richieste nel 2024: opportunità lavorative e stipendi competitivi"
scopri le lauree triennali più richieste nel 2024 e le opportunità di lavoro con stipendi competitivi nel 2025

Le lauree triennali più richieste nel 2024: opportunità di lavoro e stipendi competitivi

Nel 2025, il panorama delle lauree triennali in Italia si configura come un intricato mosaico di opportunità e sfide. La scelta del corso di studi giusto può fare la differenza tra una carriera avviata e anni di attesa. Le recenti statistiche di Almalaurea e Unioncamere forniscono un quadro chiaro: alcuni percorsi accademici permettono di ottenere un’occupazione in tempi record, con tassi che superano il 90% entro un anno dal conseguimento del titolo.

Chi si prepara a iscriversi all’università o è indeciso sulla propria scelta può trarre vantaggio dall’analisi delle lauree brevi che promettono un lavoro stabile e ben retribuito. È cruciale, infatti, non limitarsi a seguire le proprie passioni, ma considerare anche dati concreti che riflettono la domanda del mercato.

Le triennali con più sbocchi nel 2024

Tra i corsi di laurea triennale più promettenti, emergono senza dubbio Ingegneria dell’informazione e Informatica. Questi percorsi formano professionisti molto ricercati, da sviluppatori a esperti in cybersecurity, con stipendi che superano i 1.400 euro netti al mese già all’inizio della carriera. Anche le lauree in Statistica e Data Science stanno guadagnando terreno, risultando sempre più richieste in settori come la finanza, la sanità e la tecnologia. Le professioni sanitarie, come Infermieristica e Fisioterapia, continuano a mantenere una solida reputazione, garantendo occupazione e stabilità.

Inoltre, Ingegneria industriale e gestionale si distingue per le sue ottime prospettive, con opportunità di lavoro in ambiti strategici come l’energia e la supply chain. Economia aziendale, sebbene presenti una retribuzione iniziale più bassa e una concorrenza maggiore, rappresenta una buona base per ruoli come contabile o consulente junior, specialmente se arricchita da tirocini o master brevi.

Sorprendentemente, anche i corsi di Scienze e Tecnologie Informatiche e Scienze dell’Organizzazione Aziendale si rivelano promettenti, offrendo competenze pratiche per chi aspira a carriere nella logistica o nel commercio elettronico, soprattutto se abbinati a conoscenze linguistiche e digitali. Infine, i percorsi ITS (biennali post-diploma) nei settori dell’ICT, Meccatronica, Energie rinnovabili e Agritech mostrano tassi di occupazione superiori all’80%, confermando l’apprezzamento delle imprese per le alternative tecniche.

I titoli meno richiesti e con stipendi più bassi

D’altro canto, non tutte le lauree triennali offrono le stesse opportunità. I dati di Almalaurea del 2023 evidenziano che corsi come Scienze, Psicologia e Lettere continuano a faticare nel mercato del lavoro. In particolare, solo il 24,9% dei laureati in Scienze trova un’occupazione entro un anno dal titolo, mentre il 14% prosegue gli studi lavorando part-time.

Per quanto riguarda Psicologia, la situazione è ancor più critica: solo il 7,5% degli occupati è esclusivamente dedicato al lavoro, con il totale degli occupati che si attesta al 27%. Questo scenario mette in luce la necessità di una laurea magistrale o di un percorso di specializzazione per accedere a professioni più riconosciute. Anche nel settore umanistico-letterario, solo il 27,5% degli studenti riesce a trovare lavoro entro un anno.

Situazioni simili si riscontrano in corsi come Educazione e Formazione, Scienze Motorie, Servizio Sociale, Arte e Design e Lingue, dove gli stipendi mensili netti oscillano tra 800 e 1.000 euro, talvolta anche meno. Chi esce da questi percorsi si trova spesso a dover integrare la propria formazione con ulteriori certificazioni o a dover accettare lavori non coerenti con il titolo conseguito.

Il messaggio per gli studenti di oggi è chiaro: è possibile perseguire ciò che si ama, ma è fondamentale avere una visione realistica delle tempistiche e delle condizioni di ingresso nel mondo del lavoro. Questo spesso implica un’analisi attenta dei numeri e delle statistiche disponibili.