La disputa legale tra Nintendo e Genki ha finalmente trovato una risoluzione. Dopo un lungo periodo di tensione e controversie, l’azienda giapponese ha raggiunto un accordo con il produttore di accessori, il quale dovrà risarcire Nintendo per l’uso non autorizzato del marchio e per la promozione di accessori destinati a Switch 2, prima che la console fosse ufficialmente svelata al pubblico.
Il caso
La vicenda ha avuto inizio durante il CES 2025, tenutosi a gennaio, quando Genki ha sorpreso tutti presentando un mock-up 3D incredibilmente dettagliato di Switch 2, completo di logo e una serie di accessori dedicati. La console, tuttavia, non era ancora stata annunciata da Nintendo, sollevando interrogativi su come Genki fosse riuscita a ottenere un modello così fedele. A maggio, Nintendo ha deciso di intervenire, presentando una querela contro Genki, accusandola di violazione di copyright, concorrenza sleale e pubblicità ingannevole.
Nintendo ha sostenuto che l’uso del marchio “Switch 2” e la presentazione degli accessori avrebbero potuto indurre i consumatori a credere in una collaborazione ufficiale, con il rischio di compromettere l’immagine dell’azienda in caso di problemi di compatibilità o qualità. Nella denuncia, Nintendo ha evidenziato che Genki aveva commercializzato accessori e servizi di terze parti utilizzando un linguaggio che richiamava la proprietà intellettuale di Nintendo, come “Genki Direct” e “Genki Glitch 2”. L’azienda ha accusato Genki di sfruttare la fiducia e la lealtà dei fan nei confronti del marchio, causando danni che giustificavano un intervento legale.
L’accordo
La causa si è conclusa con un accordo extragiudiziale. Un documento legale depositato lunedì ha rivelato che la società madre di Genki, Human Things, ha accettato di versare a Nintendo una somma riservata come risarcimento. Genki ha anche dichiarato di non aver mai avuto accesso diretto a una console Switch 2 prima del lancio, spiegando che il mock-up mostrato al CES era il risultato di una stampa 3D, sebbene i dettagli su come sia stato realizzato rimangano poco chiari.
Nell’ambito dell’accordo, Genki si impegna a non utilizzare più nomi “confusamente simili” alle proprietà intellettuali di Nintendo nei propri prodotti e campagne pubblicitarie. Tuttavia, sarà ancora possibile fare riferimento al brand in modalità di “nominative fair use”, ovvero per indicare la compatibilità degli accessori, chiarendo sempre la propria natura di produttore terzo. Questo sviluppo rappresenta un’importante vittoria per Nintendo, che ha dimostrato di proteggere attivamente il proprio marchio e la propria reputazione nel mercato videoludico.