Per Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, l’ omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007, potrebbe celare un inquietante legame con un’organizzazione criminale attiva nel campo della pedofilia . Lovati sostiene che Chiara avesse scoperto affari illeciti, motivo per cui sarebbe stata eliminata da un sicario, un’ipotesi che ha sollevato non poche polemiche. Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara, sarebbe stato costretto a dichiarare di aver trovato il corpo della giovane, ma secondo il legale, non sarebbe mai entrato in quella casa. Lovati afferma che Stasi avrebbe mentito sotto minaccia, con la promessa di impunità.
Durante un’intervista a *Mattino Cinque News* il 30 maggio, Lovati ha presentato la sua teoria, affermando che Chiara Poggi, 26 anni, fosse a conoscenza di un giro di pedofilia . Le sue scoperte avrebbero allertato persone coinvolte in questi affari loschi, portando alla sua tragica morte il 13 agosto 2007. Ma cosa ha indotto Lovati a formulare tali accuse? La risposta potrebbe risiedere in un sogno in cui la giovane veniva uccisa per un segreto scomodo.
Il contesto degli abusi a Garlasco
Lovati ha anche menzionato un episodio del 2006, quando il suo collega Paolo Larceri scoprì un caso di abusi su minori che coinvolgeva almeno 20 ragazzi di età compresa tra i 10 e i 14 anni. Questi minori, fuggiti da Lampedusa, si ritrovarono a Garlasco nel 2007, costretti a pagare 15 euro al giorno a chi li ospitava. Durante l’intervista, Federica Panicucci ha chiesto a Lovati il motivo di questo racconto. L’avvocato ha risposto che la morte di Chiara Poggi è legata a questa rete di abusi, suggerendo un contesto più ampio e inquietante.
Un sogno inquietante e indizi compromettenti
Lovati ha rivelato che la sua convinzione riguardo a un’organizzazione criminale è stata alimentata da un sogno. “Ho sognato che Chiara Poggi fosse stata uccisa per un segreto scomodo”, ha dichiarato. Inoltre, la chiavetta USB di Chiara, trovata dopo la sua morte, conteneva articoli su abusi sessuali , pedofilia e altri temi delicati. Due mesi prima della sua morte, Chiara aveva scaricato materiale che suggeriva una preoccupazione per questioni di abuso e disturbi alimentari.
Un latitante intervistato da *Chi l’ha Visto?* ha affermato che Chiara fosse a conoscenza di abusi avvenuti nel Santuario della Bozzola , un luogo di culto vicino alla sua abitazione. Questo ha sollevato interrogativi su possibili collegamenti tra la giovane e i religiosi della Bozzola, ma al momento non ci sono prove concrete a sostegno di tali affermazioni, solo molteplici suggestioni che rendono la vicenda ancora più complessa e inquietante.