L’omicidio di Liliana Resinovich continua a generare inquietudine e a catturare l’attenzione dell’opinione pubblica. La Procura di Trieste ha formulato l’accusa che la donna sia stata soffocata e colpita al torace e al volto, ma rimangono numerosi interrogativi sulla dinamica dell’evento e sui tempi in cui è avvenuto. Il marito, Sebastiano Visintin, è l’unico indagato e continua a dichiararsi innocente. A complicare ulteriormente la situazione ci sono le affermazioni dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo, che ha confermato che la morte risale al 14 dicembre 2021, giorno della scomparsa di Liliana. Tuttavia, un mistero inquietante persiste: dove è stato occultato il corpo per ben 22 giorni?
Omicidio Liliana Resinovich: le incongruenze
Il 26 maggio 2025, il programma Mattino Cinque ha dedicato un servizio approfondito all’omicidio di Liliana Resinovich, la triestina scomparsa il 14 dicembre 2021 e ritrovata senza vita il 5 gennaio 2022 in un boschetto nei pressi dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste. Secondo la Procura, Sebastiano Visintin avrebbe soffocato la moglie, comprimendole il volto con le mani. Tuttavia, la relazione della professoressa Cattaneo ha introdotto elementi di confusione: inizialmente, l’anatomopatologa aveva menzionato una manovra di strangolamento da dietro e quattro colpi inferti al volto e al torace. Queste discrepanze sollevano interrogativi sulla reale dinamica dell’omicidio.
Le incertezze sulla dinamica e le lesioni
Le indagini hanno rivelato che le lesioni sul corpo di Liliana, tra cui una frattura alla lamina della seconda vertebra toracica, una lesione allo sterno e una subpleurica a livello polmonare, potrebbero suggerire un’aggressione violenta. Ci si chiede quindi se Visintin possa aver agito da solo. È credibile che un singolo individuo sia riuscito a nascondere il corpo della moglie per 22 giorni in un luogo sicuro, per poi farlo ritrovare in una zona frequentata? Le domande si moltiplicano e la verità sembra sfuggente.
Le date di morte e ritrovamento
Un altro punto su cui Procura e periti concordano è la data del decesso: il 14 dicembre, giorno della scomparsa. Questa certezza esclude le ipotesi iniziali che suggerivano una morte avvenuta nei giorni precedenti al ritrovamento. Tuttavia, questa nuova informazione solleva un’altra questione cruciale: dove è stato occultato il corpo per tutto quel tempo? E come ha fatto il marito a muoversi indisturbato in un contesto così delicato? Le risposte sembrano lontane e il mistero si infittisce.
Le dichiarazioni di Sebastiano Visintin
In un’intervista a Tele4, Sebastiano Visintin ha negato con fermezza ogni accusa, affermando: “Non ho nulla a che fare con la morte di Liliana, sto vivendo un dramma da tre anni e mezzo”. Il suo avvocato ha contestato la ricostruzione della Procura, chiedendo maggiore cautela e sottolineando che le prove non sono così schiaccianti come sembrano. La battaglia legale è solo all’inizio e la verità su questo tragico caso rimane avvolta nel mistero.