L’operazione “Scenic” ha svelato una rete di traffico di migranti attiva tra Italia e Francia, coinvolgendo diciotto indagati. La Polizia di frontiera di Ventimiglia, in collaborazione con la Police aux frontières di Nizza, ha condotto questa indagine cruciale, rivelando un’organizzazione dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e un sistema ben strutturato per il trasporto illegale di migranti oltre il confine.
Indagini e scoperte
Le indagini sono iniziate nel novembre del 2023, quando gli agenti italiani hanno avvistato una Renault Scenic con a bordo tre stranieri. Questo episodio ha dato il via a un’attività investigativa che ha messo in luce i movimenti transfrontalieri del veicolo, rivelando l’esistenza di una rete criminale specializzata nel trasporto illegale di migranti. Utilizzando tecniche di sorveglianza avanzate, gli investigatori hanno raccolto prove concrete sulle operazioni della banda.
Modalità operative
I migranti venivano avvicinati nella zona di Ventimiglia e affidati a dei “passeur”, figure cruciali nel trasporto oltre confine. Questi conducenti impiegavano auto con targa francese, spesso noleggiate, per effettuare numerosi viaggi giornalieri, evitando i pedaggi autostradali. Il viaggio terminava a Nizza, dove i migranti venivano lasciati in stazioni ferroviarie o di autobus, pronti a proseguire verso destinazioni più lontane.
Scoperta del giro d’affari
Le intercettazioni telefoniche e la geolocalizzazione dei veicoli hanno rivelato un giro d’affari sorprendentemente redditizio. Sono stati registrati oltre 100 passaggi al confine, con tariffe variabili: 250 euro per un viaggio in berlina, 75 euro in utilitaria e 100 euro per l’attraversamento a piedi lungo i sentieri montani. Questi dati hanno evidenziato l’ampiezza e l’organizzazione della rete, operante con una logistica ben definita.
Arresti e misure cautelari
L’operazione ha portato all’arresto di sei persone in Francia e di sette in Italia. Di queste, sei sono state sottoposte a misure cautelari, tra cui il divieto di dimora nelle province di Imperia, Cuneo, Torino e Aosta, mentre una è stata incarcerata. Durante l’operazione, cinque passeur sono stati arrestati in flagranza di reato, rappresentando un colpo significativo contro questa rete di traffico.
Questa operazione ha non solo illuminato le dinamiche del traffico di migranti, ma ha anche evidenziato la determinazione delle forze dell’ordine nel contrastare questo fenomeno. La cooperazione tra le autorità italiane e francesi si è dimostrata fondamentale per il successo dell’indagine, dimostrando che l’unione è essenziale nella lotta contro il crimine transfrontaliero.