La recente cronaca ha riportato l’attenzione sui pericoli associati ai pagamenti contactless , un argomento di crescente rilevanza nel 2025 . Un episodio avvenuto a Sorrento ha destato preoccupazione : una donna di 36 anni è stata arrestata con un dispositivo POS contactless portatile nella borsa, insieme a 100 euro in contante. Questo strumento è stato utilizzato per sottrarre ben 9.000 euro a un turista a Roma , sollevando interrogativi sulla sicurezza delle transazioni senza contatto .
Il rischio degli scippi 2.0
Ma quanto è concreto il rischio di essere derubati semplicemente avvicinando un POS alle proprie tasche? La risposta, sebbene possa sembrare inquietante, è più sfumata di quanto si possa immaginare. Infatti, il furto tramite POS è tecnicamente possibile, ma nella pratica è piuttosto raro. Per chi possiede uno smartphone , il pericolo è quasi inesistente, poiché ogni transazione richiede un’autenticazione biometrica o un PIN , anche per importi minimi.
La situazione cambia per le carte di debito e credito fisiche. Per transazioni inferiori a 50 euro , non è richiesto il PIN , ma il furto “a striscio” rimane comunque complesso. Infatti, affinché un POS possa effettuare un pagamento , deve trovarsi a pochi centimetri dalla carta o dallo smartphone . Questa necessità di vicinanza estrema rende difficile l’azione del ladro , poiché il materiale degli abiti e il portafoglio stesso possono ostacolare il processo.
Inoltre, chi ha mai utilizzato un sistema contactless sa che ci sono momenti in cui la tecnologia non funziona come dovrebbe. La possibilità di ricevere un pagamento avvicinando un POS a una tasca è limitata da vari fattori, come lo spessore dei vestiti e la presenza di più carte nel portafoglio . Questi elementi possono creare interferenze che confondono il POS . Anche se si stanno diffondendo portafogli e carte progettati per schermare le informazioni , uno studio del 2023 ha dimostrato che tali dispositivi offrono solo una protezione parziale.
Segnali di allerta e sicurezza
Anche nel caso in cui un ladro riuscisse a compiere un furto , ci sono diversi segnali che possono avvisarci. Il POS emette un segnale acustico durante la transazione , ma in ambienti affollati potrebbe passare inosservato. Tuttavia, le notifiche e gli SMS inviati dalla banca possono fungere da allerta immediata, permettendoci di contattare rapidamente l’ istituto e bloccare eventuali transazioni non autorizzate.
È importante notare che i furti di questo tipo sono limitati a somme relativamente basse. Le transazioni che non richiedono il PIN non possono superare i 50 euro . Nel caso della donna arrestata a Sorrento , è probabile che abbia ottenuto la carta fisica della vittima attraverso metodi più tradizionali, per poi svuotarla con più transazioni .
Un altro aspetto da considerare è che per attivare un POS è necessario fornire i propri dati e superare un processo di identificazione . Questo significa che, in caso di segnalazione , le forze dell’ordine possono risalire facilmente all’identità del proprietario del dispositivo, che sia il ladro stesso o un complice .
Il vero pericolo: gli skimmer
Nonostante i timori legati agli scippi 2.0, il vero rischio per i consumatori rimane rappresentato dagli skimmer. Questi dispositivi vengono installati su bancomat o POS per clonare le carte , richiedendo l’inserimento fisico della carta nella fessura. A differenza dei furti contactless , gli skimmer necessitano di un approccio più diretto.
La buona notizia è che, per utilizzare uno skimmer , i ladri devono anche ottenere il PIN , spesso installando microcamere per registrare il codice digitato. Per questo motivo, è sempre consigliabile coprire la mano mentre si digita il PIN . La miglior difesa contro queste truffe , sia che si tratti di skimmer o di furti tramite POS , è controllare regolarmente gli estratti conto e attivare le notifiche per ogni transazione , in modo da poter intervenire tempestivamente in caso di anomalie .