"Passeggeri aerei affrontano sanzioni e regole sui liquidi variabili tra aeroporti."
"Scopri le nuove regole sui liquidi e le sanzioni per i passeggeri aerei nel 2025: differenze tra aeroporti e come affrontare le difficoltà."

“Passeggeri aerei in difficoltà: sanzioni e regole sui liquidi diverse tra aeroporti”

Negli aeroporti europei, le recenti normative sui liquidi nel bagaglio a mano stanno generando non poca confusione tra i passeggeri. Con l’estate 2025 in arrivo, milioni di viaggiatori si preparano a partire, ma oltre ai ritardi e ai bagagli smarriti, c’è un’altra fonte di stress: le regole sui liquidi, che possono variare significativamente da un aeroporto all’altro. Questo porta i viaggiatori a rischiare sanzioni e costi aggiuntivi che possono arrivare fino a 130 euro se non si presentano adeguatamente preparati ai controlli di sicurezza.

Regole sui liquidi: un caos normativo

Negli ultimi tempi, diversi aeroporti hanno cominciato a implementare scanner a tomografia computerizzata, progettati per esaminare i bagagli senza limitare la quantità di liquidi trasportabili. Questa innovazione è cruciale: nei terminal dotati di tali scanner, i passeggeri possono portare fino a due litri di liquidi, anche in flaconi oltre i 100 ml. Tuttavia, non tutti gli scali hanno adottato queste tecnologie, e l’assenza di un regolamento uniforme genera incertezze. In alcuni aeroporti, gli scanner sono stati installati ma non attivati, mentre in altri le normative interne non sono state aggiornate. Di conseguenza, ogni aeroporto sembra avere le proprie regole, spesso comunicate in modo poco chiaro sui siti ufficiali o nelle app delle compagnie aeree.

Molti viaggiatori si rendono conto dei problemi solo al momento del controllo di sicurezza. Alcuni si trovano costretti a gettare via creme, deodoranti e acqua, mentre altri devono pagare per imbarcare il bagaglio in stiva. Chi vola frequentemente è consapevole delle tariffe diverse applicate dalle compagnie aeree, ma pochi si aspettano che il costo per imbarcare un bagaglio possa lievitare fino a cifre così elevate. Ad esempio, Ita Airways può addebitare fino a 130 euro per le tratte intercontinentali, anche per chi ha già acquistato un biglietto economy light. Le compagnie low cost come Ryanair e WizzAir applicano tariffe che variano tra 35 e 75 euro, a seconda della tratta e della modalità di acquisto.

Le conseguenze degli errori: costi e stress

Uno degli errori più comuni tra i passeggeri è presentarsi ai controlli con liquidi che superano le dimensioni consentite, pensando erroneamente che il proprio aeroporto accetti tali prodotti. Anche in presenza di scanner attivi, alcuni scali continuano a vietare tutto ciò che supera i 100 ml. Il personale addetto ai controlli ha margini di discrezionalità molto limitati: se la normativa non è stata aggiornata, il liquido deve essere eliminato o il bagaglio deve essere imbarcato. E farlo all’ultimo minuto, direttamente al gate, può risultare estremamente costoso.

Le compagnie aeree a basso costo non perdono tempo nel capitalizzare su queste situazioni. Ryanair, ad esempio, addebita fino a 75 euro per il passaggio del bagaglio da cabina a stiva se effettuato in aeroporto. Anche altre compagnie come EasyJet e Vueling applicano tariffe simili. Non sono da meno nemmeno le compagnie di bandiera: ITA parte da 60 euro per voli nazionali e può superare i 100 euro su alcune tratte europee. Queste spese aggiuntive non sono sempre chiaramente indicate durante il processo di prenotazione, lasciando molti passeggeri spiazzati e senza alternative.

In caso di errore, le opzioni sono limitate: o si paga il costo aggiuntivo, o si lascia il bagaglio. In alcune circostanze, il contenuto viene smaltito direttamente, causando sprechi notevoli di prodotti nuovi e costosi.

Assoutenti ha più volte sollecitato l’implementazione di una normativa unica per tutti gli aeroporti europei, insieme a un elenco aggiornato degli scali che consentono il trasporto di liquidi in quantità superiori. Attualmente, non esiste un portale ufficiale che raccolga queste informazioni, costringendo i viaggiatori a cercare risposte tra forum, blog o call center delle compagnie, spesso ricevendo informazioni vaghe o contraddittorie.