Perquisizioni a casa di Andrea Sempio e dei suoi amici, sequestrati telefoni e computer

"Perquisizioni a casa di Andrea Sempio: sequestri di telefoni e computer"
perquisizioni a casa di andrea sempion e dei suoi amici nel 2025, sequestrati telefoni e computer durante le indagini

All’alba del 14 maggio 2025, Garlasco, un tranquillo comune lombardo, è stato scosso da un’operazione dei carabinieri. Le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nelle abitazioni di Andrea Sempio, un giovane indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, e di due suoi amici, Roberto Freddi e Mattia Capra. Sotto la direzione del procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, e dei pm Stefano Ciardi e Valentina De Stefano, i carabinieri hanno condotto perquisizioni mirate, sequestrando telefoni e computer.

Blitz a casa Sempio

La scelta di estendere le perquisizioni anche alle abitazioni di Freddi e Capra è stata motivata dalla necessità di approfondire le indagini. I due amici di Sempio avevano infatti frequenti contatti con la famiglia di Chiara Poggi, la vittima dell’omicidio avvenuto nel 2007. La scoperta di materiale genetico di Sempio sotto le unghie della giovane ha riacceso l’attenzione su di lui, in un contesto in cui le certezze sembrano vacillare. Le perquisizioni hanno suscitato preoccupazione tra le famiglie coinvolte, che percepiscono queste azioni come una forma di “gogna giudiziaria e mediatica”.

La riapertura delle indagini

L’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto 18 anni fa, ha visto come principale accusato Alberto Stasi, condannato in via definitiva ma sempre dichiaratosi innocente. Dopo aver scontato dieci anni di pena, Stasi ha ottenuto la semilibertà e ha chiesto la riapertura delle indagini, sostenendo che esistono elementi in grado di scagionarlo. La presenza del DNA di Sempio sotto le unghie di Chiara ha sollevato interrogativi e ha spinto gli inquirenti a riesaminare il caso.

Sempio, da parte sua, ha sempre negato ogni coinvolgimento, ma le indagini continuano a concentrarsi su di lui, mantenendo un velo di riserbo sulle nuove scoperte.

Cosa non torna?

Le incertezze riguardanti la colpevolezza di Stasi e l’innocenza di Sempio sono molteplici. Le prove contro Stasi, ritenute “gravi, precise e concordanti” dalla corte, non sembrano così solide. L’omicidio è avvenuto per mano di qualcuno che Chiara conosceva, e Sempio era un volto noto. Inoltre, il dispenser di sapone su cui sono state trovate le impronte di Stasi non presenta tracce di sangue, sollevando dubbi sulla sua implicazione.

Le domande si moltiplicano: perché non ci sono segni di sangue nel lavandino, che appariva sporco e con capelli e materiale genetico di un familiare di Chiara? E che dire dell’alibi di Sempio, legato a uno scontrino che lo colloca a Vigevano, lontano da Garlasco? Tuttavia, il suo cellulare ha registrato chiamate che si sono agganciate alle celle di Garlasco proprio nel giorno dell’omicidio.

Le ipotesi contro Sempio

Le circostanze che circondano Sempio sono altrettanto inquietanti. Brevi chiamate nei giorni precedenti al delitto sollevano sospetti. Secondo Sempio, avrebbe cercato di contattare Marco Poggi, ignaro che fosse in montagna con i genitori. Tuttavia, la sua spiegazione di aver “sbagliato numero” non convince del tutto.

Inoltre, lo scontrino che dovrebbe costituire il suo alibi è rimasto in possesso della famiglia per un anno prima di essere consegnato ai carabinieri. La madre di Sempio è stata interrogata riguardo a una conoscenza che aveva a Vigevano, ma le incongruenze continuano a emergere. Infine, il DNA trovato sotto le unghie di Chiara è stato giustificato da Sempio come risultato di precedenti visite a casa della vittima, dove andava a giocare con Marco.

La situazione è complessa e le indagini continuano a rivelare nuovi dettagli, mentre la verità sull’omicidio di Chiara Poggi rimane avvolta nel mistero.

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