Chiara Petrolini è al centro di un caso che ha profondamente scosso l’opinione pubblica, accusata di aver ucciso e sepolto i suoi due figli neonati nel giardino della sua abitazione a Traversetolo. I neonati, nati il 12 maggio 2023 e il 7 agosto 2024, sono stati scoperti in circostanze drammatiche che sollevano interrogativi sulla salute mentale della giovane madre. Secondo la consulenza psichiatrica presentata dall’avvocato Nicola Tria, Chiara si trovava in uno stato di incapacità di intendere e di volere al momento dei fatti.
Neonati sepolti a Traversetolo, consulenza psichiatrica su Chiara Petrolini
Il 16 maggio 2025, si è svolta un’udienza preliminare presso il tribunale di Parma, caratterizzata da un clima teso e carico di emozioni. In aula erano presenti Chiara Petrolini e il suo ex fidanzato, Samuel Granelli, padre dei neonati. La questione principale riguardava il rinvio a giudizio della giovane madre. Il Gup ha deciso di posticipare l’udienza al 23 maggio, lasciando in sospeso il futuro di Chiara.
Chiara è entrata in tribunale attraverso l’entrata riservata alla Procura, accompagnata dal suo legale, mentre Granelli ha utilizzato un accesso diverso, entrambi scortati da auto delle forze dell’ordine. La consulenza psichiatrica, depositata dal difensore, ha messo in evidenza come Chiara fosse in uno stato di profonda alterazione mentale, tale da escludere la sua capacità di intendere e di volere. I periti hanno anche affermato che attualmente non rappresenta un pericolo sociale. Durante l’udienza, il legale non ha richiesto ulteriori perizie.
L’ex fidanzato Granelli parte civile “per capire cosa è successo”
Samuel Granelli ha scelto di costituirsi parte civile, un passo motivato dalla necessità di comprendere la situazione, come spiegato dalla sua avvocata Monica Moschioni. “Vogliamo essere parte del procedimento per capire cosa sia realmente accaduto e quale fosse il funzionamento mentale di Chiara, una persona che pensavo di conoscere”, ha dichiarato la legale. Granelli, ancora scosso, fatica a elaborare la gravità della situazione e gli eventi che si sono verificati.
I due ex fidanzati non si sono parlati né guardati in aula
All’interno dell’aula del tribunale, le tensioni erano palpabili. I due ex fidanzati non hanno scambiato né parole né sguardi, mantenendo una distanza emotiva e fisica. Entrambi sono rimasti seduti accanto ai rispettivi avvocati, evidenziando il profondo abisso che si è creato tra di loro a seguito di questa tragica vicenda.
La situazione di Chiara Petrolini continua a destare preoccupazione e interesse, mentre il processo si avvicina a un momento cruciale. La comunità attende con ansia ulteriori sviluppi, sperando di ottenere risposte a domande che rimangono ancora senza risposta.