Il ritrovamento del corpo di Giuseppe Autrù, un uomo di 61 anni, ha profondamente colpito la comunità di Ponticelli, un quartiere situato a Est di Napoli. Il cadavere, in stato avanzato di decomposizione, è stato rinvenuto nei pressi della stazione Madonnelle della Circumvesuviana, dove Giuseppe era scomparso il 17 maggio. La notizia ha generato un’ondata di tristezza e incredulità tra familiari e amici, che lo ricordano come una persona affettuosa e riservata.
Identificazione e circostanze del ritrovamento
L’identità di Giuseppe è stata confermata grazie all’intervento della Polizia e a un esame medico-legale, che ha rivelato una coltellata al torace come causa del decesso. Il corpo è stato trovato in una zona poco accessibile della stazione, lontano dai percorsi abituali dei passeggeri, il che potrebbe aver contribuito a far sì che rimanesse inosservato per giorni. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, non escludono alcuna pista: si stanno valutando sia l’ipotesi di un omicidio che quella di un suicidio. Secondo le prime stime, il decesso risalirebbe al giorno stesso della scomparsa.
Appelli e ricerca
Dopo la scomparsa di Giuseppe, la sua famiglia ha immediatamente sporto denuncia e ha lanciato vari appelli per la sua ricerca, anche attraverso il programma televisivo “Chi l’ha visto?”. Le telecamere di sorveglianza avevano ripreso l’uomo mentre si dirigeva a piedi verso la stazione, ma da quel momento non si sono più avute notizie di lui. Era uscito di casa senza documenti, telefono o portafoglio e non si era presentato al lavoro, il che ha destato preoccupazione tra i suoi cari.
Per giorni, amici e familiari hanno perlustrato le aree tra Ponticelli e Bagnoli, diffondendo la sua foto e chiedendo aiuto sui social media. La comunità si è mobilitata, sperando di ricevere notizie che potessero riportare Giuseppe a casa.
Chi era Giuseppe Autrù
Giuseppe, affettuosamente conosciuto come Peppe, era un grande tifoso del Napoli e lavorava come proiezionista in un cinema di Bagnoli. I suoi cari lo descrivono come una persona riservata ma affettuosa, che ultimamente sembrava più chiuso e triste. Tuttavia, nessuno avrebbe potuto immaginare un epilogo così tragico per la sua vita. Alto circa 1,70 metri, con occhi castani e calvo, il giorno della sua scomparsa indossava una maglietta azzurra, pantaloni beige e scarpe da ginnastica blu.
La sua morte ha lasciato un vuoto incolmabile nella vita di chi lo conosceva, e le indagini continuano per fare chiarezza sulle circostanze che hanno portato a questa tragedia. La comunità di Ponticelli attende risposte, sperando che la verità emerga al più presto.