Scoprire la mafia attraverso film e libri: il racconto degli studenti a Firenze

"Studenti a Firenze esplorano la mafia attraverso film e libri, condividendo le loro scoperte."
studenti a firenze esplorano la mafia attraverso film e libri, un viaggio culturale che arricchisce la loro comprensione del fenomeno mafioso nel 2025

Gli studenti fiorentini si stanno immergendo nella storia della mafia attraverso un interessante connubio di film e libri, portando alla luce eventi drammatici come la strage dei Georgofili. Ieri, presso il Palazzo Sacrati Strozzi, un gruppo di ragazzi ha preso parte a una tavola rotonda, condividendo esperienze e riflessioni su un tema tanto attuale quanto delicato.

Un ricordo indelebile

Edoardo, Simone e Michele, tre quindicenni del Liceo Musicale Dante, hanno raccontato come il libro “Il vuoto alla finestra” di Giulia Arnetoli abbia suscitato in loro un forte interesse per la tragedia avvenuta nel 1993. “Alle medie abbiamo letto un libro che racconta la strage dal punto di vista di un bambino”, ha spiegato Edoardo, evocando la storia di un giovane innamorato della piccola Nadia Nencioni, costretto a confrontarsi con il dolore della perdita. Michele ha aggiunto: “È un po’ romanzato, ma ci ha insegnato tanto”.

La narrazione del libro, che descrive il crollo della torre e il vuoto che ne deriva, ha lasciato un segno profondo nei ragazzi. Edoardo ha sottolineato: “Il titolo si riferisce a ciò che il bambino vede da lontano, ma rappresenta anche il vuoto che porterà dentro di sé”. La loro partecipazione all’evento è stata motivata dalla volontà di rappresentare la classe, dato che non tutti potevano essere presenti. “Ci siamo iscritti subito”, hanno affermato all’unisono.

Educazione e consapevolezza

La scuola gioca un ruolo cruciale nell’educare i giovani su temi di grande rilevanza sociale. Edoardo ha raccontato come, fin dalle medie, abbiano approfondito il tema della mafia e le sue implicazioni. “Mi piace informarmi anche per conto mio. L’altro giorno ho visto un documentario sulla Banda della Magliana“, ha condiviso. Questo desiderio di conoscenza si riflette anche nelle esperienze pratiche, come quella di Simone, che ha partecipato a un progetto con Libera, un’associazione contro le mafie. “Siamo andati a Lentini, in Sicilia, e abbiamo trascorso del tempo in una ex base mafiosa”, ha raccontato con entusiasmo.

Giulia, una sedicenne dell’Istituto Alberti, ha parlato delle attività creative che la sua scuola ha intrapreso per commemorare le vittime della mafia . “Abbiamo realizzato opere in loro memoria e, per fortuna, ero già informata su quanto accaduto nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993“, ha detto con orgoglio.

Nuove generazioni e storia

Non tutti, però, erano a conoscenza di queste vicende prima di essere coinvolti in progetti scolastici. Marina, quindicenne del Liceo Alberti, ha confessato: “Ammetto che non ne avevo mai sentito parlare. Ma dopo averne discusso in classe, ho capito molte cose che mi erano sconosciute”. Questo dimostra come le iniziative scolastiche possano fungere da ponte tra passato e presente, permettendo ai ragazzi di comprendere meglio la realtà che li circonda.

Edoardo, Simone e Michele hanno anche accennato al loro attuale progetto sulla strage dei Georgofili, in cui possono scegliere il mezzo di presentazione, che sia musica, scrittura o arte. Camilla, un’altra studentessa del Liceo Alberti, ha aggiunto che la loro classe ha guardato film e discusso del problema della mafia . “Credo che i giovani di oggi siano abbastanza informati su ciò che è accaduto e su ciò che sta succedendo ora”, ha concluso, evidenziando un segno di speranza per le nuove generazioni.

In un contesto in cui la memoria storica è fondamentale, questi ragazzi stanno dimostrando che l’educazione può essere un potente strumento di cambiamento e consapevolezza.

Related Post