"Kit di sviluppo Nintendo smarriti trovati, Sega sotto indagine"
Sega sotto indagine per il ritrovamento di kit di sviluppo Nintendo smarriti nel 2025

Sega coinvolta in un’indagine dopo il ritrovamento di kit di sviluppo Nintendo smarriti

Un episodio sorprendente ha attirato l’attenzione della comunità videoludica nel Regno Unito, innescando un vivace dibattito tra appassionati e collezionisti. Come riportato da Time Extension, Sega è coinvolta in un’indagine che ha portato al sequestro di una collezione di kit di sviluppo Nintendo, recentemente acquistati da un rivenditore in un deposito di rottami.

Il collezionista e il lotto prezioso

Il protagonista di questa vicenda è un collezionista britannico, che ha rivelato di aver speso circa 10.000 sterline (oltre 11.500 euro) per un lotto di hardware davvero raro. Secondo quanto dichiarato da un dipendente dello sfasciacarrozze, il materiale era stato recuperato da uno sgombero degli uffici Sega a Brentford, trasferiti quest’anno a Chiswick Business Park, sempre a Londra.

Tre mesi dopo l’acquisto, il 14 luglio, il rivenditore ha vissuto un momento inaspettato: circa dieci agenti della City of London Police hanno bussato alla sua porta, pronti a procedere con un arresto per sospetto di riciclaggio di denaro. L’obiettivo dell’operazione, come spiegato dal collezionista, era il sequestro dei kit di sviluppo e di alcune cartucce di gioco.

Il contenuto del lotto e le reazioni

Il lotto sequestrato comprendeva console da sviluppo per Game Boy Advance, Nintendo DSi, 2DS, 3DS, Wii e Wii U, oltre a numerosi prototipi di giochi. Tra i titoli di rilievo figurano Sonic Chronicles: The Dark Brotherhood, Sonic Generations, Mario & Sonic ai Giochi Olimpici Invernali e Phantasy Star 0. Non è chiaro se le copie di questi giochi siano state trattenute insieme ai dev kit.

Dopo il sequestro, la polizia ha richiesto al rivenditore di firmare un documento per rinunciare formalmente alla proprietà delle console, pur riconoscendo che l’acquisto fosse avvenuto in buona fede. Tuttavia, l’uomo ha rifiutato e, da quel momento, non ha più ricevuto notizie né dalle autorità né da Sega, nonostante la compagnia giapponese sia stata menzionata in diverse comunicazioni legali preliminari.

Le preoccupazioni della comunità videoludica

Questa situazione ha generato un’ondata di indignazione tra gli appassionati di conservazione videoludica, un tema che ha acquisito sempre più rilevanza negli ultimi anni. Gli appassionati temono che materiali di grande valore storico possano andare perduti, chiusi negli archivi di polizia o restituiti a un’azienda che li aveva già scartati. Attualmente, i kit rimangono sotto sequestro e non è chiaro se verranno restituiti al legittimo acquirente o se scompariranno definitivamente, alimentando così il dibattito sulla protezione del patrimonio videoludico.