Una drammatica sparatoria ha scosso la quiete di Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa, martedì 22 aprile 2025. Il protagonista di questo tragico evento è stato un padre, il 63enne Benedetto Ceraulo, che ha sparato al volto del figlio Gaetano, di 37 anni, durante una violenta lite. Dopo aver ferito gravemente il figlio, Ceraulo ha tentato di togliersi la vita con la stessa arma. Le ragioni di questo gesto estremo rimangono avvolte nel mistero, mentre i carabinieri di Pisa sono al lavoro per fare chiarezza su quanto accaduto tra le mura domestiche.
Lite nel sangue a Santa Maria a Monte
L’incidente si è verificato in un’abitazione della frazione Le Fontine, dove una tensione familiare è degenerata in un conflitto violento . Durante il diverbio , Ceraulo ha estratto una pistola e ha aperto il fuoco, colpendo il figlio al volto . Dopo averlo ferito, ha rivolto l’arma contro di sé, tentando di suicidarsi . Attualmente, non ci sono testimoni oculari che possano fornire ulteriori dettagli, complicando ulteriormente il lavoro delle forze dell’ordine .
I soccorsi: padre e figlio sono gravi
Subito dopo la sparatoria , sono stati allertati i soccorso . Nonostante la gravità della ferita, Gaetano è riuscito a mettersi in salvo, percorrendo circa 300 metri fino a un bar , dove ha chiesto aiuto. I sanitari del 118 e l’ elisoccorso Pegaso sono intervenuti prontamente. Gaetano è stato trasportato in codice rosso all’ospedale “Lotti” di Pontedera, mentre il padre è stato trasferito all’ospedale Cisanello di Pisa. Entrambi versano in condizioni critiche , e le autorità stanno monitorando attentamente l’evoluzione della situazione.
Benedetto Ceraulo e l’omicidio di Gucci
La figura di Benedetto Ceraulo è già nota alle cronache . Nel 1997, fu arrestato con l’accusa di essere l’esecutore materiale dell’ omicidio di Maurizio Gucci, avvenuto nel 1995 a Milano . All’epoca, Ceraulo era un ristoratore in difficoltà economiche e si trovò coinvolto in un complotto orchestrato da Patrizia Reggiani, che commissionò il delitto per 600 milioni di lire . Durante il processo , né Ceraulo né Reggiani hanno mai ammesso le loro responsabilità. La Corte di Milano condannò Ceraulo all’ ergastolo , pena poi ridotta in appello a 28 anni e 11 mesi.
Nel 2017, Ceraulo ha ottenuto la semilibertà e ha partecipato a un programma di reinserimento sociale sull’isola di Gorgona , lavorando in un’ azienda vinicola all’interno del carcere. Questo tragico episodio di violenza familiare riporta alla luce il passato turbolento di Ceraulo, lasciando la comunità di Santa Maria a Monte in uno stato di shock e preoccupazione .