Steve Bannon accusa di manipolazione l’elezione di Papa Leone XIV e analizza Prevost e il Vaticano.

"Steve Bannon accusa di manipolazione l'elezione di Papa Leone XIV, analizzando il ruolo di Prevost e del Vaticano."
Steve Bannon accusa di manipolazione l'elezione di Papa Leone XIV, analizzando il ruolo di Prevost e le dinamiche del Vaticano nel 2025

Steve Bannon, ex stratega della campagna di Donald Trump, ha recentemente acceso un vivace dibattito sull’elezione di Papa Leone XIV, definendola “completamente truccata”. In un’intervista con una nota testata giornalistica, Bannon ha descritto il nuovo pontefice come un “Papa anti-Trump”, esprimendo le sue preoccupazioni riguardo alla nomina di Robert Francis Prevost, avvenuta in un periodo di crescente tensione all’interno della Chiesa cattolica.

Le accuse di Steve Bannon

L’elezione di Papa Leone XIV non ha colto di sorpresa Bannon, che aveva previsto la possibilità di una nomina inaspettata. Tuttavia, il suo giudizio è chiaro: “È stata più truccata dell’elezione del 2020 contro Trump”. Secondo lui, la scelta del nuovo pontefice è stata influenzata da forze interne al Vaticano, che avrebbero favorito un candidato in sintonia con le idee di Bergoglio e della sua cerchia.

Bannon, figura di spicco nel movimento Make America Great Again, ha criticato aspramente la Curia, affermando che la nomina di Prevost rappresenta “la peggior scelta per i cattolici MAGA”. A suo avviso, l’elezione è stata orchestrata per trovare un leader capace di affrontare due sfide fondamentali: da un lato, l’esigenza di un’organizzazione più efficiente all’interno del Vaticano, dall’altro, il bisogno di rilanciare le donazioni alla Chiesa, drasticamente diminuite negli ultimi anni.

Le motivazioni dietro la scelta di Prevost

Bannon ha rivelato che dieci giorni prima della conclusione del Conclave, aveva già intuito che Prevost potesse emergere come un nome sorprendente. “Ho fatto le mie ricerche e ho capito che dietro le quinte si parlava di lui”, ha dichiarato, vantandosi di avere informazioni privilegiate sui movimenti della Curia. Nonostante le sue previsioni, Bannon avrebbe preferito vedere il cardinale africano Robert Sarah sul soglio pontificio.

Secondo l’ex stratega, Prevost è stato scelto per la sua capacità di portare avanti la radicale re-immaginazione della Chiesa avviata da Bergoglio, che ha comportato un allontanamento dal cattolicesimo tradizionale. “In America, il cattolicesimo tradizionalista è in ascesa, specialmente tra i giovani maschi”, ha affermato Bannon, avvertendo che la leadership della Chiesa si sta spostando a sinistra mentre quella statunitense tende a destra. “Stiamo andando verso uno Scisma”, ha previsto, sottolineando che ci sono persone pronte a lottare per il ritorno della Messa in Latino.

Bannon ha anche commentato le congratulazioni ricevute da Trump e Vance nei confronti di Prevost, definendole un atto “doveroso”, ma ha avvertito che la Chiesa sta affrontando una battaglia interna per la sua identità. “Gli Stati Uniti avranno ora due leader mondiali”, ha affermato, prefigurando un conflitto sul tema dell’immigrazione e criticando la posizione del nuovo Papa, che potrebbe opporsi alle espulsioni di massa.

Il ruolo di Bergoglio nell’elezione

Bannon ha accusato Bergoglio di aver orchestrato l’elezione di Prevost, definendolo “un Papa perfetto per le sue motivazioni”. Ha descritto Prevost come “americano ma non troppo”, evidenziando che è stato definito dai cardinali americani come “il meno americano tra loro”. La sua vicinanza alla Teologia della Liberazione e il suo breve periodo come cardinale, appena due anni, non lo renderebbero un candidato credibile per una nomina così importante, se non fosse per l’influenza della Curia di Bergoglio.

Bannon ha concluso la sua analisi affermando che l’elezione di Prevost è stata “completamente truccata” e che la Curia globalista ha avuto un ruolo determinante nel portarlo al potere. La sua visione della Chiesa cattolica e delle sue dinamiche interne si presenta come un campanello d’allarme per molti, mentre il mondo osserva con attenzione gli sviluppi futuri sotto il nuovo pontificato.

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