"Super-X tokamak: innovazione nella fusione nucleare con temperatura ridotta di oltre dieci volte."
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Super-X: il nuovo tokamak che riduce di oltre dieci volte la temperatura del reattore nucleare

Un avanzamento nella fusione nucleare

Un gruppo di ricercatori internazionali ha recentemente fatto un notevole progresso nel settore della fusione nucleare con l’introduzione del Super-X divertor, un sistema all’avanguardia sviluppato presso il MAST Upgrade nel Regno Unito . Questa innovativa tecnologia, già testata con successo, mira a risolvere uno dei problemi più intricati della fusione: la gestione del calore . Grazie a questo approccio, le temperature che colpiscono le pareti interne del reattore potrebbero essere ridotte di oltre dieci volte, aprendo così la strada a centrali a fusione più sicure e durature.

Il plasma e le sue sfide

Per generare energia attraverso la fusione, è cruciale mantenere un plasma di idrogeno a temperature superiori ai 10.000 gradi Celsius , un calore ben più intenso rispetto a quello della superficie del Sole . Questo plasma, contenuto all’interno del tokamak grazie a un campo magnetico, emette inevitabilmente particelle ad altissima energia che colpiscono il divertor , la sezione dedicata allo smaltimento del materiale esausto. Qui si presenta uno dei principali ostacoli nella realizzazione di centrali commerciali : i materiali e i componenti devono resistere a condizioni estreme, che finora hanno compromesso la loro durata.

La soluzione del Super-X

Il Super-X affronta questa sfida in modo ingegnoso, allungando il percorso del plasma in uscita. Le “gambe lunghe” del sistema creano uno spazio aggiuntivo in cui il gas incandescente ha la possibilità di raffreddarsi prima di entrare in contatto con le superfici solide . Durante i test condotti a Culham , i ricercatori hanno notato che il calore viene distribuito su un’area molto più ampia, riducendo significativamente lo stress sui materiali. James Harrison , responsabile scientifico di MAST Upgrade , ha evidenziato che questo approccio consente di gestire i bordi del plasma senza destabilizzare il cuore della reazione, un requisito fondamentale per garantire la continuità operativa a lungo termine.

Facilità di gestione e prospettive future

Un altro aspetto significativo è la facilità di gestione del sistema. Rispetto ai divertor tradizionali, il Super-X richiede un controllo meno complesso e offre margini di adattamento più ampi, una caratteristica che potrebbe semplificare la progettazione dei futuri impianti . I risultati di queste ricerche, pubblicati sulla rivista *Nature*, segnano una transizione dalla teoria alla pratica: non si tratta più di un’idea promettente, ma di una tecnologia funzionante.

Controllo del calore in altri laboratori

La questione del controllo del calore è al centro della corsa alla fusione anche in altri laboratori internazionali. Negli Stati Uniti , per esempio, gli scienziati del DIII-D National Fusion Facility hanno sperimentato una configurazione innovativa del plasma, nota come triangularità negativa. Questa forma inusuale ha dimostrato di poter mantenere buoni livelli di confinamento senza compromettere il processo di “detachment” del divertor, ovvero il distacco del plasma dalle pareti, un risultato considerato essenziale per il funzionamento a lungo termine delle centrali a fusione .