Tre uomini sono stati arrestati a Bari a seguito di una rissa pluriaggravata avvenuta il 4 maggio 2025, nei pressi dello stadio San Nicola. Questo violento scontro è scoppiato durante una contestazione della tifoseria locale nei confronti della dirigenza della squadra di calcio, in un clima di forte tensione.
Un pomeriggio di tensione
Il pomeriggio del 4 maggio, mentre si disputava la partita tra Bari e Pisa, circa 300 tifosi si sono radunati nel parcheggio dello stadio per manifestare il loro dissenso. La situazione è rapidamente degenerata in un violento tafferuglio, coinvolgendo numerosi individui. Tra le immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza, spicca un’aggressione in particolare, con un bambino in lacrime che assiste impotente a un episodio che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.
Intervento delle forze dell’ordine
La Polizia di Stato ha prontamente risposto all’emergenza, intervenendo per sedare la rissa e identificare i responsabili. Grazie a un’accurata analisi delle immagini e ai video condivisi sui social, gli agenti sono riusciti a ricostruire la dinamica degli eventi. Questo ha portato all’arresto di tre uomini, di età compresa tra i 33 e i 49 anni, accusati di aver partecipato attivamente alla violenza.
Dettagli dell’operazione
Secondo quanto comunicato dalla Polizia, l’operazione di arresto è stata il frutto di un’indagine approfondita. Gli arrestati sono stati presi in flagranza differita, e il Pubblico Ministero ha già disposto la custodia cautelare in carcere per i tre coinvolti. È fondamentale sottolineare che il procedimento è ancora nelle fasi preliminari, e la colpevolezza degli arrestati dovrà essere accertata nel corso del processo.
Prospettive future e misure preventive
Il Questore di Bari sta attualmente considerando l’emissione di provvedimenti amministrativi nei confronti dei protagonisti di questa vicenda. La situazione rimane sotto attenta osservazione, con le autorità pronte a prendere misure per prevenire futuri episodi di violenza legati al tifo calcistico. La speranza è che eventi simili non si ripetano, soprattutto in presenza di famiglie e bambini, che non dovrebbero mai trovarsi coinvolti in situazioni di pericolo.