Tribunale condanna medico e Ulss per morte da polmonite: risarcimento di un milione ai familiari

"Tribunale condanna medico e Ulss per morte da polmonite, risarcimento di un milione ai familiari"
Tribunale del 2025 condanna medico e Ulss per morte da polmonite, stabilendo un risarcimento di un milione di euro ai familiari della vittima

Un episodio drammatico ha scosso la comunità di Mogliano nel 2015, quando un artigiano di 39 anni è tragicamente deceduto a causa di una polmonite non trattata in modo adeguato. Recentemente, il Tribunale civile di Venezia ha emesso una sentenza che obbliga sia il medico di base che l’Ulss Marca Trevigiana a risarcire i familiari della vittima con una somma che si aggira intorno a un milione di euro. Tuttavia, a oltre tre mesi dalla decisione, i familiari non hanno ancora ricevuto alcun pagamento.

La diagnosi mancata nel 2015

Nel novembre del 2015, l’artigiano di Mogliano ha cominciato a manifestare sintomi di un’infezione batterica. Dopo una visita dal medico di base, gli è stata prescritta una terapia antibiotica. Tuttavia, la sua condizione è rapidamente peggiorata. Il 14 novembre, l’uomo si è recato alla guardia medica lamentando forti dolori al torace. In quell’occasione, il medico di turno ha optato per una prescrizione di antidolorifici e cortisonici, senza comprendere la gravità della situazione.

Purtroppo, solo due giorni dopo, il 16 novembre, il 39enne è deceduto a causa di uno stato settico generalizzato. Secondo la perizia disposta dal tribunale, il medico di guardia avrebbe dovuto riconoscere la gravità del caso e disporre un ricovero immediato. L’assenza di tale intervento è stata considerata cruciale per il tragico epilogo della vicenda.

L’esito della sentenza: un milione di euro

Il Tribunale di Venezia ha stabilito che la responsabilità del decesso ricade sia sul medico che sull’Ulss. La sentenza ha imposto loro di versare circa un milione di euro ai familiari della vittima, che includono i genitori e il fratello. Nonostante il medico avesse tentato di sospendere l’efficacia della sentenza, la richiesta è stata respinta. Inoltre, gli è stata inflitta una sanzione di mille euro per aver presentato un’istanza considerata “manifestamente infondata”.

È importante notare che, sebbene la sentenza sia di primo grado e debba essere discussa in Corte d’appello, il risarcimento ai familiari dovrebbe comunque essere corrisposto nel frattempo.

Risarcimento ancora non pagato

A oggi, i familiari della vittima si trovano in una situazione frustrante: nonostante la sentenza sia stata emessa, non hanno ancora ricevuto alcun pagamento. Gli avvocati della famiglia, Guido Simonetti e Simone Zancani, hanno intrapreso azioni legali, notificando un atto di precetto al medico. Questo documento intimava al professionista di effettuare il pagamento entro dieci giorni, comprensivo di interessi e spese legali, per evitare l’esecuzione forzata.

La vicenda ha sollevato interrogativi su come il sistema sanitario gestisca tali situazioni e sulle reali conseguenze per chi, come in questo caso, non riesce a fornire le cure necessarie. La comunità di Mogliano attende ora sviluppi in questa triste storia, che mette in luce le fragilità del sistema sanitario e le sue ripercussioni sui cittadini.

Related Post