"Giovani incentivati a vivere in montagna nel comune del bellunese"
incentivi per giovani nel bellunese: un comune promuove la vita in montagna nel 2025

Un comune del bellunese lancia incentivi per giovani che scelgono di restare e vivere in montagna.

Nel cuore delle Dolomiti, un comune del Bellunese ha intrapreso un’iniziativa audace per contrastare la crisi dello spopolamento . In un contesto in cui le montagne si svuotano e le piazze si fanno sempre più deserte, l’amministrazione locale ha deciso di offrire incentivi economici ai giovani che scelgono di rimanere o tornare a vivere in questa splendida, ma spesso trascurata, area del Nord Italia.

Un progetto per invertire la rotta

La situazione nelle zone montane del Veneto , e in particolare nel Bellunese , è diventata insostenibile. Le statistiche parlano chiaro: scuole chiuse per mancanza di alunni, negozi che abbassano le serrande e case abbandonate . Questo fenomeno è una realtà palpabile che si vive ogni giorno. Molti giovani si trovano di fronte a una scelta difficile: partire per cercare opportunità altrove o rimanere e affrontare un futuro incerto. La maggior parte opta per la prima opzione, lasciando dietro di sé un territorio sempre più vuoto.

Per contrastare questa tendenza, un piccolo comune ha lanciato un’iniziativa senza precedenti: offrire un sostegno economico ai giovani affinché decidano di restare. Questo progetto, frutto di un dialogo tra amministratori e associazioni locali, prevede un pacchetto di incentivi economici, agevolazioni per l’abitazione e sostegno a progetti culturali e imprenditoriali. Non si tratta di un semplice rimborso, ma di una strategia ben congegnata per dare ai ragazzi tra i 18 e i 35 anni un motivo concreto per costruire il proprio futuro in montagna.

Dettagli del piano: dai bonus ai microfinanziamenti

Al centro di questa iniziativa c’è un bonus annuale fisso, una sorta di “reddito territoriale” destinato ai giovani residenti che scelgono di rimanere nel comune o vi ritornano dopo un periodo altrove. Questo importo, erogato trimestralmente, è pensato per coprire le spese quotidiane come utenze , trasporti e affitti .

Ma le misure non finiscono qui. Per chi desidera avviare un’attività, sono previsti microfinanziamenti a fondo perduto per progetti legati al turismo , all’ artigianato , alla tecnologia e alla cultura . Un giovane che sogna di aprire un laboratorio, un B&B o un centro per attività giovanili può ricevere supporto economico e consulenziale.

Inoltre, il comune ha avviato una mappatura delle case sfitte e dei rustici da recuperare, offrendo affitti simbolici o vendite agevolate a chi accetta di ristrutturare e restare per almeno cinque anni. In alcuni casi, l’amministrazione si fa carico di parte dei costi di ristrutturazione, abbattendo così le spese per i nuovi residenti.

Accanto agli incentivi individuali, il piano prevede anche azioni collettive, come laboratori teatrali, eventi culturali, corsi di formazione e festival. L’obiettivo è ricostruire un tessuto sociale vivo, in grado di far sentire chi resta parte di una comunità attiva e non di un territorio dimenticato.

Un’opportunità per sognare e restare

L’intento di questo progetto non è solo quello di fermare l’emorragia demografica, ma anche di ridare dignità e prospettiva alla scelta di restare. Per troppo tempo, rimanere in paese è stato visto come una sconfitta. Oggi, grazie a questa iniziativa, può diventare una decisione consapevole e vantaggiosa.

Il progetto si rivolge in particolare a chi ha già un legame con il territorio: figli di famiglie locali, studenti che non vogliono allontanarsi dopo la laurea, professionisti in cerca di un ambiente tranquillo per lavorare da remoto e giovani coppie desiderose di crescere i propri figli lontano dal caos urbano.

A differenza di molti bonus temporanei, questo piano è pensato per la continuità. L’amministrazione ha già previsto una voce specifica nel bilancio comunale e sta cercando alleanze con altri comuni vicini per ampliare l’iniziativa, creando una rete di paesi accoglienti e pronti a investire nel futuro.

Un segnale di speranza

In un’epoca in cui molti si sentono spinti a fuggire, l’azione di questo comune bellunese rappresenta un segnale di speranza. Offrire incentivi ai giovani per rimanere non è solo una questione economica, ma una scelta politica, culturale e identitaria. Significa credere che la montagna possa ancora essere abitata, amata e vissuta. Che il silenzio dei paesi possa tornare a riempirsi di voci, progetti e nuove vite.

Da questo piccolo comune, che ha deciso di agire concretamente, potrebbe nascere un nuovo modo di vivere i territori: non più come luoghi da cui scappare, ma come orizzonti da ricostruire.