Un’interessante combinazione di nostalgia e innovazione sta emergendo nel panorama della tecnologia retro . Nel 2025, il noto TechTuber Bitluni ha intrapreso un progetto audace: rivisitare il leggendario Commodore 64 e il suo iconico accessorio, il Datasette 1530, creando un dispositivo che sfrutta le microcassette degli anni ’90.
La nostalgia del Commodore 64
Chi ha vissuto gli anni ’80 non può dimenticare il Commodore 64, un computer che ha lasciato un segno indelebile nella storia e ha fatto sognare milioni di appassionati. Il Datasette 1530, conosciuto anche come C2N, era fondamentale per caricare e salvare i giochi, ma chiunque abbia avuto a che fare con questo dispositivo sa quanto potessero essere frustranti i tempi di caricamento. Minuti interminabili di attesa per avviare un gioco, un’esperienza che oggi appare quasi surreale. Nonostante i progressi tecnologici, la nostalgia per quei momenti è rimasta viva, spingendo Bitluni a esplorare nuove strade.
Un progetto inaspettato
L’idea di Bitluni è emersa quasi per caso. Dopo aver acquistato un Olympus Pearlcorder L400, un registratore vocale considerato il più piccolo sul mercato nel 1993, ha deciso di sperimentare con un dispositivo M.2 . Tuttavia, la sua passione per il Commodore 64 ha preso il sopravvento, portandolo a concepire un Datasette miniaturizzato capace di utilizzare le microcassette . Da quel momento, il progetto ha cominciato a prendere forma, dando vita a un ibrido affascinante.
Innovazione tecnologica
Per realizzare la sua visione, Bitluni ha progettato una scheda elettronica dedicata, dotata di convertitori DAC a 16 bit, op-amp come buffer e divisori di tensione. Ha anche creato uno spazio per futuri esperimenti. La scocca del dispositivo, stampata in 3D , si ispira all’estetica del Commodore 64 originale, rendendo omaggio al design classico. Tuttavia, il percorso non è stato privo di difficoltà: un incidente con il connettore a nastro flessibile dell’Olympus ha richiesto un intervento chirurgico delicato, con 34 fili sottilissimi saldati a mano.
Prestazioni sorprendenti
Dal punto di vista tecnico, il sistema sviluppato da Bitluni utilizza la modulazione FSK (frequency shift keying) e onde quadre a 1.000 Hz, permettendo al microcontrollore di gestire i dati in tempo reale. Durante i test, è riuscito a caricare senza problemi un classico come Pac-Man da un file di 8 KB. Per i giochi più complessi, ha implementato una suddivisione in blocchi da 512 byte con scrittura ridondante, garantendo così la compatibilità.
Un futuro promettente
Il risultato finale è sorprendente: il nastro registra dati a 500 bit al secondo, e una microcassetta da 60 minuti può contenere fino a 1 MB di informazioni. Sebbene non si tratti di un record assoluto, considerando le capacità dei turbo tape dell’epoca, rappresenta comunque un notevole miglioramento rispetto ai circa 100 KB per lato delle cassette standard del Datasette. Bitluni non si è fermato qui; ha mostrato il suo prototipo in azione, eseguendo un emulatore di C64 con giochi preinstallati e persino una demo in cui il registratore a microcassetta fa girare Doom, un chiaro richiamo all’ironia della community retro-tech.
Un omaggio ai nostalgici
Per chi è cresciuto negli anni ’60 e ’70, questo progetto rappresenta un omaggio creativo a uno dei computer più amati della storia. Bitluni ha dimostrato che la passione per il retrocomputing può ancora ispirare nuove generazioni di maker e appassionati. E voi, cosa ne pensate di questa rivisitazione del Datasette? Fateci sapere nei commenti!