Undici suore di clausura fuggono dal convento di San Giacomo per sostenere la badessa destituita

"Undici suore di clausura fuggono dal convento di San Giacomo per supportare la badessa destituita."
undici suore di clausura abbandonano il convento di san giacomo per sostenere la badessa destituita, scatenando un dibattito sulla libertà religiosa nel 2025

Undici suore di clausura hanno compiuto un gesto audace: nel 2025, hanno deciso di fuggire dal convento di San Giacomo di Veglia, situato a Vittorio Veneto, in provincia di Treviso. Questa azione rappresenta un chiaro segnale di solidarietà nei confronti della loro ex badessa, suor Aline Pereira, destituita a causa di una controversia che si protrae da due anni.

La fuga dal convento

Le suore, tutte appartenenti al convento di San Giacomo, si sono rifugiate in un luogo segreto insieme a suor Aline, 41 anni, originaria del Brasile e la più giovane badessa mai nominata in Italia. La Commissione pontificia ha preso la decisione di rimuovere suor Aline dall’incarico, un atto che ha suscitato forti emozioni tra le consorelle. Attualmente, il convento è sotto commissariamento e affidato a Martha Driscoll, un’anziana di 81 anni, inviata dal Vaticano per gestire la comunità fino alla nomina di una nuova badessa.

La fuga di queste undici suore non è solo un atto di ribellione, ma anche una protesta contro le decisioni che hanno portato alla destituzione di suor Aline. La giovane badessa, che ha cercato di introdurre innovazioni nel convento, si è trovata al centro di una tempesta di polemiche che ha coinvolto anche le sue consorelle.

La lettera a Papa Francesco

Nel 2023, un gruppo di quattro suore aveva già denunciato una situazione tesa all’interno del convento, scrivendo una lettera a Papa Francesco. In questo documento, le suore accusavano suor Aline di maltrattamenti e richiedevano interventi da Roma. Le accuse non riguardavano solo il comportamento della badessa, ma anche le nuove attività che aveva introdotto, come la produzione di miele, profumi e vino.

Un evento pubblico nel dicembre 2022, presieduto dal presidente del Veneto, Luca Zaia, aveva messo in mostra i prodotti del convento, ma la situazione si era rapidamente deteriorata. Un mese dopo, il convento era stato commissariato, sebbene il provvedimento fosse stato sospeso a causa del ricorso presentato da suor Aline.

La versione di suor Aline

In un’intervista al Corriere della Sera, suor Aline ha cercato di difendersi dalle accuse, descrivendo un “clima insopportabile” all’interno della comunità. Ha rivelato che, due anni fa, alcune consorelle avevano già inviato una lettera a Papa Francesco, accusandola di maltrattamenti. Inizialmente, le accuse erano state respinte grazie alle testimonianze di altre suore, ma la situazione è cambiata drasticamente.

Suor Aline ha dichiarato: “Lunedì di Pasquetta sono stata destituita, dopo che alcuni equilibri all’interno del convento sono mutati”. La sua versione dei fatti offre una prospettiva diversa su una vicenda che ha scosso non solo la comunità religiosa, ma anche l’opinione pubblica. La fuga delle undici suore, quindi, non è solo un atto di sostegno, ma un richiamo a una riflessione più profonda sulle dinamiche interne della vita conventuale e sulle sfide che le donne religiose affrontano nel loro cammino.

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