Vittorio Feltri difende Alberto Stasi e attacca l’avvocato Ermanno Cappa nel caso Garlasco

"Vittorio Feltri difende Alberto Stasi e critica l'avvocato Ermanno Cappa nel caso Garlasco."
Vittorio Feltri sostiene Alberto Stasi e critica l'avvocato Ermanno Cappa nel controverso caso di Garlasco

Le indagini sul delitto di Garlasco continuano a suscitare dibattiti accesi. In questo contesto, Vittorio Feltri ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, esprimendo il suo parere. Da sempre sostenitore dell’innocenza di Alberto Stasi, Feltri ha rivolto critiche incisive a Ermanno Cappa, avvocato e zio della vittima, Chiara Poggi, assassinata nel 2007 a Garlasco.

Il contrattacco di Feltri

In un clima già teso, Feltri ha attaccato Cappa, definendolo un “avvocaticchio“. Questa definizione è emersa dopo che Cappa ha mostrato segni di irritazione per le affermazioni del giornalista. Feltri ha messo in evidenza come il legale non abbia avuto un ruolo significativo nell’indagine, nonostante le sue figlie, Paola e Stefania, siano state emotivamente coinvolte nel caso della loro cugina.

“Voleva infangarmi? Non me ne frega niente”, ha dichiarato Feltri, evidenziando la sua indifferenza verso le manovre di Cappa. “Per me, uno che fa una cosa del genere è un avvocaticchio. Non sono un pm, sono solo un cronista”, ha aggiunto, ribadendo la sua posizione di difensore di Stasi.

Le intercettazioni e le accuse

Le recenti intercettazioni che coinvolgono Cappa hanno sollevato un vero e proprio polverone. In una conversazione, il legale ha rivelato di avere in programma incontri con alcuni politici per attaccare Feltri e scoprire chi avesse fornito al giornalista documenti a favore di Stasi. Queste rivelazioni, pubblicate dal settimanale Giallo, hanno ulteriormente alimentato il dibattito attorno al caso.

Feltri ha espresso incredulità riguardo alle manovre di Cappa, affermando di non comprendere perché un avvocato debba cercare di screditare un cronista. “C’è una tale confusione in questo caso, mi sembrano tutti un po’ ubriachi”, ha commentato, manifestando la sua frustrazione nei confronti della gestione dell’inchiesta.

La difesa di Alberto Stasi

Feltri ha sempre mostrato il suo sostegno a Alberto Stasi, condannato nel 2015 a 16 anni di carcere per l’omicidio di Chiara Poggi. Recentemente, la procura di Pavia ha riaperto l’inchiesta, indagando un amico del fratello di Chiara, Andrea Sempio, ma Feltri rimane scettico. “Questa nuova inchiesta non mi convince. Dopo diciotto anni non trovi niente di nuovo”, ha affermato, criticando la lentezza e l’inefficienza del sistema giudiziario.

Il giornalista ha ribadito la sua convinzione nell’innocenza di Stasi, sottolineando come sia stato assolto due volte. “Se l’hanno assolto due volte, vuol dire che c’erano dei dubbi”, ha detto, esprimendo incredulità per la situazione attuale. “È una vicenda che mette la magistratura nel ridicolo”, ha concluso, lasciando intendere che la giustizia dovrebbe avere un esito più chiaro e definitivo.

Feltri ha anche descritto Stasi come una persona “docile e tranquilla”, che ha sofferto molto in carcere. “L’ho visto di recente, era contento perché aveva ottenuto la semilibertà”, ha aggiunto, mostrando un lato umano del caso che spesso viene trascurato.

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